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Wwf, 500mila firme per gli elefanti

Petizione per invitare il governo thailandese a vietare il commercio di avorio

Wwf

Il Wwf ha consegnato al primo ministro thailandese Yingluck Shinawatra le prime 500mila firme della petizione per vietare il commercio di avorio in Thailandia e ottenere riforme giuridiche volte a scongiurare l'uccisione di 30mila elefanti africani all'anno. Obiettivo dell'istanza, attiva in 156 Paesi del mondo fino al 14 marzo, è fermare ogni forma di commercio di avorio in Thailandia.

Rischio estinzione - L'occasione per fare questo passo dovrebbe essere la prossima Conferenza delle parti della Cites, la Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione, che si terrà dal 3 al 14 marzo proprio in Thailandia. Massimiliano Rocco, responsabile Specie e Traffic del Wwf Italia spiega: "Se la Thailandia non riuscirà ad agire in modo deciso - e questo significa non vietare totalmente il commercio di avorio - gli elefanti selvatici thailandesi potrebbero essere i prossimi a essere in pericolo".

Rocco precisa: "Forse un minimo di soli 2.500 elefanti selvatici sono rimasti in Thailandia, quasi quanto gli elefanti che ogni mese in Africa nel 2012 sono stati uccisi per alimentare la domanda di bigiotteria d'avorio".

Misure più rigide nell'Ue - L'allarme sulla possibile estinzione degli elefanti non riguarda solo la Thailandia. Nel 2012 ogni 15 minuti un elefante e' stato ucciso dai bracconieri. Se si continuerà con lo stesso ritmo, nell'arco di 10-15 anni la specie rischia di essere completamente estinta.

E' la denuncia lanciata dall'eurodeputato liberaldemocratico olandese Gerben-Jan Gerbrandy, che oggi al Parlamento Ue ha organizzato una conferenza per riportare l'attenzione su un problema troppo spesso dimenticato. Gerbrandy ha affermato:  "C'è una guerra in corso e la stiamo perdendo.

L'Unione europea non fa abbastanza per contrastare il bracconaggio, serve un nuovo piano d'azione comunitario". L'europarlamentare olandese ha presentato la propria strategia per porre fine alla caccia illegale. Al centro delle sue proposte c'è la richiesta di cambiare la legislazione dei Paesi membri, rafforzando le sanzioni, ma anche di migliorare la cooperazione a livello internazionale.

Il bracconaggio foraggia il terrorismo - L'obiettivo, condiviso dal Fondo internazionale per la protezione degli animali (Ifaw), è arrivare a una risoluzione dell'Europarlamento che chieda un approccio comune dell'Ue. Gerbrandy ha sottolineato inoltre che il problema non riguarda soltanto gli animali, ma è più profondo. Il traffico di animali vale, infatti, tra i 18 e i 26 miliardi di euro e, in molti casi, è utilizzato dai gruppi terroristici per finanziare l'acquisto di armi.