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Un fiore autunnale può cambiare il destino delle api

Coltivato vicino agli alveari fornisce una scorta di polline e nettare

api, miele
getty

Ad aiutare la popolazione delle api a sopravvivere potrebbe essere un fiore autunnale. La Cephalaria transsylvanica, questo il suo nome potrebbe aiutare gli insetti a sopravvivere durante i mesi in cui c'è carenza di polline e nettare. Non una soluzione, ma un supporto alla popolazione di api, che perde molti elementi anche per via degli insetticidi derivati dalla nicotina spesso usati nei campi. La ricerca che propone l'impiego della Cephalaria è stata condotta presso l'Università di Pisa e pubblicata su Plos One.

"Ristorante" delle api - Gli esperti in particolare propongono di coltivare la specie floreale nota anche come "Vedovina maggiore" a ridosso degli apiari. Giovanni Benelli, tra gli autori dello studio, ha spiegato: "Questa strategia può rappresentare un'ottima soluzione per fornire polline e nettare alle api".

La Cephalaria transsylvanica, a fioritura tardiva estivo-autunnale, è risultata molto adattabile, continuamente visitata da un ampio numero di insetti impollinatori. In particolare, è stato dimostrato che le visite delle api sulla Cephalaria transsylvanica aumentano significativamente dalla piena estate all'inizio dell'autunno, quando ci sono minori di fonti alternative di polline.

Provvista invernale - Angelo Canale, che ha partecipato allo studio, spiega: "La ricerca propone l'inclusione di C. transsylvanica in strisce di fioriture da seminare sia in aree ad agricoltura intensiva, per aumentare la diversità degli impollinatori presenti, sia in prossimità degli alveari per garantire quantità di polline e nettare utili a irrobustire le famiglie di api, per un superamento più agevole della stagione invernale".