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Ocse: Pil dellʼItalia +1,4% nel 2016-17 "Il Jobs act fa da traino alla ripresa"

Ritoccate al rialzo di 0,1 punto le stime rispetto a settembre. "Il mercato del lavoro sta migliorando e aiuta a spingere i consumi", si legge nellʼEconomic Outlook

euro soldi generica
-afp

"La ripresa in Italia sta gradualmente prendendo velocità, e il Pil crescerà dell'1,4% nel 2016 e 2017". Lo afferma l'Ocse nel suo Economic Outlook, ritoccando al rialzo di 0,1 punto le stime rispetto a settembre. L'Ocse si sofferma poi sul Jobs act e sugli sgravi per le assunzioni, che "stanno trainando la svolta del mercato del lavoro e hanno portato a un rilevante aumento dei nuovi contratti a tempo indeterminato".

Disoccupazione giù all'11,7% nel 2016 - Per l'Ocse il tasso di disoccupazione in Italia calerà dal 12,3% di quest'anno all'11,7% nel 2016 e all'11% nel 2017. Tuttavia, sottolinea l'organizzazione, "servono ulteriori interventi per chiudere il gender gap, incoraggiando la partecipazione femminile alla forza lavoro attraverso il rafforzamento delle cure di buona qualita' per i bambini e anziani, e per ridurre la disoccupazione giovanile, che resta elevata".

Aumenta il potere d'acquisto delle famiglie - Il mercato del lavoro sta migliorando e aiuta a spingere i consumi verso l'alto", spiega l'organizzazione, che sottolinea anche "il miglioramento della fiducia di famiglie e imprese e il trend positivo della produzione industriale". Il Pil quindi "crescerà nei prossimi due anni con l'aumento del potere d'acquisto delle famiglie", e "il rimbalzo degli investimenti potrebbe essere più elevato del previsto".

Restano i rischi nell'Eurozona - Restano però rischi, avverte l'Ocse, legati a "un ulteriore tumulto finanziario nell'Eurozona", che "potrebbe costringere il governo ad accelerare il riassetto di bilancio", e alla "debolezza prolungata di partner commerciali tra i Paesi emergenti, in particolare la Russia", che "danneggerebbe l'export".

Buone notizie sul fronte del deficit e del debito - Il deficit pubblico in Italia, prevede l'Ocse, "continuerà a diminuire, con la ripresa economica che aumenta gli introiti fiscali e l'onere per interessi sul debito pubblico che cala", e passerà dal 2,6% del Pil nel 2015 a 2,2% nel 2016 e 1,6% nel 2017. Anche il debito pubblico, dopo il picco del 2015 a 134,3% del Pil, scenderà al 133,5% nel 2016 e 131,8% nel 2017.

Padoan: "Progressi grazie alle riforme" - Pier Carlo Padoan si dice soddisfatto dei risultati ottenuti. "I nostri progressi non sono un fuoco di paglia acceso dalla Bce, ma il risultato del nostro impegno nelle riforme", afferma il ministro dell'Economia in un'intervista al quotidiano tedesco Die Welt. "Dopo anni di stagnazione l'Italia si riprende e velocemente: il debito scende e la crescita sale", sottolinea lanciando poi un appello a Berlino: "La Germania potrebbe aiutare riducendo il suo esorbitante avanzo commerciale".