FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Dipendenti pubblici,aumenti in arrivo: più soldi agli stipendi bassi

In media lʼincremento sarà di circa 85 euro. Il sistema per la ripartizione degli aumenti sarà deciso da sindacati e ministero

Dipendenti pubblici,aumenti in arrivo: più soldi agli stipendi bassi - foto 1
ansa

Sono in arrivo 85 euro in più, in media, nelle buste paga dei dipendenti della Pubblica amministrazione.

Gli aumenti contrattuali saranno più alti per chi guadagna meno: si applicherà infatti un meccanismo battezzato "alla Robin Hood". Saranno garantiti incrementi salariali, seppure graduati, a tutti, in base a parametri certi, come emerge dopo la messa a punto della versione finale della direttiva sui rinnovi, annunciata dal ministro Marianna Madia.

Come già stabilito nell'intesa del 30 novembre, tra ministero della P.A e sindacati, il sistema per la ripartizione degli 85euro medi di aumento è rimesso ai tavoli. Un primo incontro per tracciare la roadmap dei negoziati già c'è stato, entro la fine di luglio dovrebbe invece partire la trattativa vera e propria all'Aran, l'Agenzia che rappresenta il governo. E a fare da apripista dovrebbe essere il settore della Pubblica Amministrazione centrale (tra cui ministeri e agenzie fiscali).

Tuttavia una strategia per consentire incrementi di stipendio inversamente proporzionali all'ammontare della busta paga, a piramide rovesciata, potrebbe essere ripresa da quanto già sperimentato con il bonus Irpef, che infatti decresce per i redditi più alti. Ciò permetterebbe anche di salvaguardare gli 80 euro per quella platea di dipendenti che sono a rischio di scavalcare il tetto (25mila euro) proprio a causa dei rinnovi. Insomma alle fasce basse andrebbero destinate risorse maggiori, magari anche doppie.

Ma per evitare sproporzioni tra i 3 milioni di dipendenti pubblici, la distribuzione potrebbe essere modulata su fasce retributive (5 o 6). Nel testo finale della direttiva madre il ministero lascia comunque ampio mandato alle parti, posto che i fondi sono quelli a disposizione, anche per la tutela degli 80 euro: niente aggiunte. Nella direttiva infatti viene scritto che nei tavoli si rifletterà se inserire "misure correttive" qualora "necessario e nei limiti delle risorse destinate all'obiettivo di incremento contrattuale".

L'attenzione "ai livelli retributivi più bassi" destinatari di "provvedimenti di giustizia sociale" però resta, anche se rispetto alla bozza della direttiva circolata nei giorni scorsi saltano riferimenti precisi sia ai meccanismi sia al bonus 80euro, anche per dare più spazio di manovra alle parti.