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Squinzi: subito 4-5 miliardi per il cuneo fiscale "Situazione grave, serve un governo stabile"

Il presidente di Confindustria presenta lʼagenda delle cose da fare per "intercettare la ripresa". Il ministro dellʼEconomia, Fabrizio Saccomanni, avverte: "Lʼincertezza politica pesa sullo spread"

Ap/Lapresse

Per Giorgio Squinzi fra le priorità che dovranno essere affrontate con la legge di stabilità c'è la riduzione del cuneo fiscale: "Pensiamo che servano almeno 4-5 miliardi subito", ha detto il presidente di Confindustria. Sul futuro del Paese, Squinzi ha quindi sottolineato come sia necessario fare "tante cose" per intercettare la ripresa ma "soprattutto c'è bisogno di una stabilità di governo", perché "la situazione è molto preoccupante".

"Investimenti subito" - Intervenuto a margine del convegno del Centro studi di Confindustria, Squinzi ha esposto quindi i contenuti del documento di Genova messo a punto con Cgil, Cisl e Uil. Il testo, ha detto il numero uno di Viale dell'Astronomia, sintetizza gli interventi necessari per intercettare la ripresa e auspica "dei segnali immediati". "E un segnale immediato - sottolinea Squinzi - non può essere che in soccorso del lavoro. Bisogna passare alla messa in pratica di una visione precisa e per far questo è necessario mettere sul piatto un minimo di investimenti. Pensiamo che servano almeno 4-5 miliardi subito".

"Governo acceleri passi in giusta direzione" - "Non possiamo accontentarci di una crescita da prefisso telefonico", ha proseguito Squinzi, insisteno sulla necessità di recuperare terreno. "Il governo, dal nostro punto di vista, ha fatto fino ad oggi tutti i passi nella direzione giusta" ma "riteniamo che siano stati passi un po' timidi e che vadano accelerati e ampliati", ha aggiunto, sottolineando "l'interlocuzione continua" con l'esecutivo.

"Risparmiare sulla Pubblica amministrazione" - Squinzi è convinto che le risorse si possano trovare: "Io credo che con una Pubblica amministrazione che spende oltre 800 miliardi l'anno, con un minimo di spending review puntare a fare risparmi del 2-3-4% non sia una cosa impossibile e questo vorrebbe dire liberare 20-30 miliardi di risorse per fare investimenti veri e intercettare la ripresa".

Squinzi non si mostra poi particolarmente ottimista sulla fine della crisi. "Dopo otto trimestri di recessione - dice - dovremmo vedere nei prossimi trimestri un cambiamento di segno. Ma da qui a dire che gli effetti della recessione sono finiti ce ne passa molto. Non dimentichiamo che abbiamo da recuperare 8 punti percentuali di Pil rispetto al 2007 e quindi ci metteremo qualche anno".

"No miracoli, ma risorse possibili" - Rivolgendosi al ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, anch'egli ospite del Csc, Squinzi ha affermato: "Proponiamo cose urgenti da fare. Non siamo per il tutto e subito. Non crediamo nei miracoli, ma vogliamo credere nella possibilità di reperire le risorse necessarie" innanzitutto per tagliare il cuneo fiscale.

Saccomanni: "L'intervento c'è stato" - Saccomanni ha assicurato: "L'intervento congiunturale che doveva essere fatto è stato fatto ed è stato forte", spiegando che tale intervento è avvenuto in un contesto con "tensioni politiche che hanno la tendenza a scaricarsi sull'agenda economica, riducendo i margini".

"Incertezza politica pesa su spread" - "L'Italia - ha aggiunto Saccomanni - continua ad avere un problema per cui paga il costo dell'incertezza politica, che è in gran parte di generazione interna, che si riflette sui nostri spread. Anche le vicissitudini del superamento della Spagna riflettono" questa percezione degli investitori.

"Forte impegno per la spending review" - Saccomanni ha riservato poi spazio al tema spending review. C'è, ha detto, "l'impegno forte del governo a intervenire in maniera sistematica, non nominando una specie di cavaliere solitario con spadone per tagliare le spese, ma creando una struttura permanente, non politica, dello Stato, incentrata su ministero e Ragioneria ma con forti collegamenti esterni". E infine: "Guardare al futuro è l'obiettivo che dobbiamo perseguire con la legge di Stabilità, che è in preparazione in questi giorni".