I 18 lavoratori reintegrati: "Ci hanno intimato di abbandonare la fabbrica"
© LaPresse
I 18 operai della Fiom reintegrati dalla Corte d’Appello di Roma (il diciannovesimo è in aspettativa) hanno lasciato lo stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco dopo essere stati diffidati dall'azienda ad abbandonare la fabbrica. I lavoratori hanno sostenuto di aver lasciato lo stabilimento per evitare "di essere licenziati".
"L'azienda - hanno spiegato - ci ha intimato di lasciare l'aula e lo stabilimento". I lavoratori erano a Pomigliano in attesa di comunicazioni scritte sulla decisione dell'azienda di non farli lavorare per mancanza di disponibilità di mansioni. I 18 dei 19 lavoratori assunti nella newco - uno è in aspettativa per impegni elettorali - hanno abbandonato la fabbrica dopo aver sentito i rappresentanti territoriali e i legali del sindacato.
L'accordo: "Resteranno a casa pagati" - In mattinata, l'azienda e i sindacati avevano confermato il raggiungimento di un accordo: i 19 operai della Fiom, assunti in Fabbrica Italia Pomigliano lo scorso novembre su disposizione della Corte d'Appello di Roma, saranno regolarmente retribuiti ma resteranno a casa.
Vendola: "Notizia triste" - La decisione della Fiat "mette tristezza". Lo ha detto il leader del Sel, Nichi Vendola. "E' un'altra occasione persa - ha detto - per ristabilire rapporti corretti con il mondo del lavoro e i suoi rappresentanti. Lo dico con dispiacere autentico".
Landini: "Pronti ad azioni giuridiche e sindacali" - La Fiom è pronta a dare battaglia per la vicenda dei 19 operai di Pomigliano costretti a lasciare l'azienda. Il leader dei metalmeccanici della Cgil, Maurizio Landini, avverte: "Metteremo in campo tutte le azioni giuridiche e sindacali per impedire il perdurare di una situazione non più accettabile. Stiamo facendo le nostre valutazioni e non escludiamo nessuna strada".