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Lavoro, Istat: "Nel 2011 boom di inattivi
Col 37,8% solo Malta ci batte nella Ue

Nella Penisola ci sono 8 milioni di poveri, pari allʼ11% delle famiglie

Ansa

In Italia nel 2011 il tasso d'inattività tra i 15 e 64 anni è al 37,8%, valore tra i più elevati d'Europa: solo Malta batte il nostro Paese. Lo rileva l'Istat. Particolarmente alta è l'inattività femminile (48,5%). Sono considerati inattivi coloro che né sono occupati né sono in cerca di un lavoro. Il rapporto "Noi Italia" sottolinea poi che nel 2011 le famiglie in condizioni di povertà relativa sono l'11,1%: si tratta di 8,2 milioni di individui.

Occupati al 61,2%
Il rapporto "Noi Italia" dell'Istat rivela anche che nel 2011 in Italia è occupato il 61,2% della popolazione di 20-64 anni, solo un decimo di punto in più rispetto al 2010. Nella graduatoria europea, solamente Ungheria e Grecia presentano tassi d'occupazione inferiori. Guardando alle donne, le occupate sono solo il 49,9%.

Disoccupati di lunga durata al top da 10 anni
La disoccupazione di lunga durata, che perdura cioè da oltre 12 mesi, ha riguardato, nel 2011, il 51,3% dei disoccupati nazionali, il livello più alto raggiunto nell'ultimo decennio.

Giovani senzalavoro sempre più in aumento
Dallo studio emerge che, nel 2011, il tasso di disoccupazione giovanile italiano (15-24 anni) è al 29,1%, in aumento per il quarto anno consecutivo e superiore a quello medio dell'Unione europea (21,4%).

Lavoro sommerso al 12%, al Sud doppio del Nord
L'Istat riporta anche che in Italia il lavoro sommerso incide "in misura rilevante a livello nazionale", coinvolgendo nel 2011 il 12,2% delle unità di lavoro complessive. Il Mezzogiorno, inoltre, registra l'incidenza del lavoro non regolare più elevata del Paese, oltre il doppio rispetto a quella del Nord; a livello settoriale, nell'agricoltura quasi un quarto dell'occupazione è irregolare.

Oltre la metà delle famiglie ha reddito inferiore alla media nazionale
Il rapporto ricorda anche che la povertà assoluta coinvolge il 5,2% delle famiglie, per un totale di 3,4 milioni di persone. Guardando al 2010, fa sapere sempre l'Istat, circa il 57% delle famiglie residenti in Italia ha acquisito un reddito netto inferiore a quello medio annuo (29.786 euro, circa 2.482 euro al mese). In Sicilia si osserva la più elevata diseguaglianza nella distribuzione del reddito e il reddito medio annuo più basso (il 28,6% in meno del dato medio italiano).

Crescono omicidi, furti, rapine
Nel 2011 aumentano gli omicidi, dopo il minimo storico toccato nel 2010, mentre calano quelli di mafia. In crescita anche rapine (40mila denunciate pari a 66,8 ogni 100mila abitanti) e furti (un milione e 460mila denunciati, +10,2%). Non aumenta, invece, la percezione del rischio degli italiani.