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Boom di colf e badanti italiane: + 20% dal 2008

Lʼaumento è confermato dai dati Inps. Secondo lʼIstat, nel 2° semestre 2012, +61 mila donne occupate al Sud. Molte sono disposte ad andare anche allʼestero

Afp

La necessità di far fronte alla crisi porta sempre più italiane a fare le colf, le baby sitter e le badanti. L'Inps attesta che dal 2008 ad oggi colf e badanti di nazionalità italiana sono aumentate del 20%. Nel 2° trimestre 2012, secondo l'Istat, le occupate italiane nel Sud sono cresciute di 61 mila unità, di cui 50 mila con marito rimasto senza lavoro. Molte sono disposte anche a recarsi a svolgere questi lavori all'estero, dove c'è mercato.

Le donne italiane si rimboccano le maniche e, di fronte alla necessità di integrare le entrate della famiglia, a volte costituita solo da loro con figli a carico, o di sostituire il reddito del marito trovatosi disoccupato, si mettono a fare lavori domestici, a volte, anche come seconda occupazione.

Inps: +20% di domestiche italiane dal 2008 ad oggi
Così, l'Inps fotografa un aumento del 20% dal 2008 di domestiche e badanti di casa nostra. Il numero è ancora piccolo - su un totale un totale di 651.911, 133.431 sono italiani (uomini e donne, le donne costituiscono però la stragrande maggioranza) - ma è già un segnale di una tendenza. Senza contare il sommerso che, secondo Eures, la rete europea dei servizi per l'impiego, in questo settore, rappresenterebbe 6 lavoratori su 10.

Cambio di mentalità
Il mercato dei "caregivers", i servizi alla persona, del resto non conosce crisi e sempre più esponenti del gentil sesso, ma anche uomini, ne approfittano. Dicendosi disposte anche a cambiare città e, perfino, Paese. In pochi mesi, circa 600 candidati, con valide referenze, hanno per esempio scritto al nuovo sito internazionale in sette lingue www.nannybutler.com, fondato dall'imprenditrice padovana Paola Diana che tramite la sua agenzia «Nanny&Butler» si occupa di ricerca di personale domestico in Italia e all'estero. Di questi, riporta il Giornale, il 70% sono italiani pronti a fare le valigie e a vivere in famiglia anche all'estero pur di lavorare. Un'offerta che trova collocazione perché, tra l'altro, oltreconfine il personale domestico qualificato proveniente dal nostro Paese è sempre richiesto.

"family manager", il "personal assistant" e la "nonna alla pari"
Nell'ultimo anno, commenta Paola Diana, la crisi ha portato un cambiamento di mentalità e molti italiani hanno capito che il lavoro domestico può essere una valida alternativa, non un ripiego. Con la nascita persino di figure innovative come il "family manager", il "personal assistant" e la "nonna alla pari". Ci sono italiani che riescono persino a far carriera in questo settore. Come l'house manager della corte reale del Bahrein.

Guadagni considerevoli
I guadagni per nanny, colf e badanti all'estero a volte sono davvero alti. A Dubai una tata con esperienza può arrivare facilmente a guadagnare 950 euro a settimana. Ma anche in Italia una baby sitter professionista percepisce minimo 400 euro a settimana, un maggiordomo dagli 800 ai 1000 euro a settimana e una tata-assistente personale almeno 500 euro a settimana.