Difficoltà ma speranza

Crisi, Standard & Poor's: Italia sorprendente"In pochi mesi ha fatto grandi passi avanti"

L'agenzia di rating promuove il governo Monti: grazie a lui il nostro Paese ha ragioni di speranza

07 Mar 2012 - 17:47
 ©  Afp

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"Se guardiamo a quello che ha fatto l'Italia in pochi mesi non possiamo che essere sorpresi". Lo ha affermato il capo-economista di S&P, Jean-Michel Six, sottolineando come l'Italia può guardare ai prossimi mesi con qualche ragione di speranza. "Il 2012 sarà un altro anno molto pericoloso - ha spiegato Six parlando del momento a livello globale -, ma ci sono anche situazioni di positività come l'Italia".

Six ha dunquepromosso l'azione del governo Monti anche se contemporaneamente ha messo lemani avanti, poiché quanto avvenutonell'ultimo periodo dovrà ora ricevere conferme in futuro.Tuttavia, rispetto alla situazione di questa estate, "adessol'Italia sovraperforma" gli altri Paesi. Per Six l'Italia èquindi un elemento che consente di guardare ai prossimi mesicon qualche ragione di speranza a parere del capo-economista dell'agenzia di rating.

"Europa, speranza di evitare la recessione"
"Al momentostimiamo che ci sia il 60% di possibilità di evitare unarecessione double dip con una lenta ripresa nel 2013 e il40% di possibilità di una più profonda crisi economica - ha aggiunto Six - L'economia europea è entrata in recessione nell'ultimo trimestredell'anno" e le prospettive restano incerte. Six è tornatoindietro nel tempo di qualche mese, quando a dicembrel'agenzia di rating per la quale lavora ha messo tuttal'Eurozona in creditwatch negativo.

"Per molti investitoriinternazionali e americani l'Europa si basava su trepilastri - riprende -: il primo pilastro era che l'Eurozona non potessefallire, il secondo era che, se anche fosse successo,c'erano delle forme di assicurazione, il terzo era che nonsi poteva uscire dall'Eurozona". Negli ultimi mesi, "tutti etre questi pilastri sono stati fortemente scossi". Perquesta ragione, l'Europa si trova di fronte a un bivio: "E'il momento di incrementare e migliorare la governance otornare indietro, ogni Paese per conto suo; lo status quonon è un'opzione".

E ritorna il pericolo Grecia
"Bisognaguardare molto attentamente a quello che succede in Greciaperché c'è il rischio che possa contagiare il Portogallo ealtri Paesi", ha aggiunto il capo-economista. Proprio in queste ore,Atene attende di conoscere l'esito della sua proposta diristrutturazione del debito. Al momento è sicuro cheabbiano accettato 30 banche rappresentative del 39,3% dei206 miliardi di debito che rientrano nel programma diconcambio.

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