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Allarme Bce: "Rischi dalle politiche commerciali Usa e dalla Brexit"

Le tendenze protezionistiche potrebbero mettere a repentaglio a la domanda estera, anche se finora, grazie al deprezzamento del tasso di cambio effettivo dellʼeuro, ci sono stati miglioramenti

"I rischi al ribasso per le prospettive degli investimenti delle aziende riguardano i fattori geopolitici, ivi comprese le incertezze legate all'uscita del Regno Unito dall'Ue e alle politiche commerciali degli Stati Uniti".

E' l'allarme lanciato dalla Bce nel bollettino economico. Secondo Francoforte, i tassi d'interesse nell'Eurozona resteranno ai livelli attuali, o inferiori, ancora "per un prolungato periodo di tempo".

"L'insorgere di tendenze protezioniste nel mondo potrebbe rappresentare un rischio al ribasso per le prospettive di domanda estera a lungo termine". E' quanto si legge nel bollettino della Bce. Secondo l'Eurotower al contempo "gli indicatori delle indagini segnalano miglioramenti della domanda estera e dei nuovi ordini dall'estero. Inoltre, il deprezzamento del tasso di cambio effettivo dell'euro osservato a partire dal terzo trimestre del 2016 dovrebbe generare vantaggi competitivi per gli esportatori dell'area".

"Migliora la ripresa ma permangono i rischi" - La Banca centrale europea prevede che l'espansione economica "si consolidi ulteriormente": le misure di politica monetaria stanno sostenendo la domanda interna e favorendo il processo di ridimensionamento dell'indebitamento in atto. "Le condizioni finanziarie molto favorevoli e i miglioramenti della redditività delle imprese seguitano a promuovere la ripresa degli investimenti". "Inoltre i sostenuti incrementi dell'occupazione, legati anche alle passate riforme strutturali, forniscono sostegno ai consumi privati aumentando il reddito disponibile reale delle famiglie. Al contempo, vi sono segnali di una ripresa globale più forte". Ma al tempo stesso, l'istituzione guidata da Mario Draghi avverte come sia "probabile che i restanti aggiustamenti di bilancio in diversi settori e la lenta attuazione delle riforme strutturali possano frenare la crescita economica nell'area euro. I rischi per le prospettive di crescita nell'area restano orientati al ribasso - conclude la Bce - e sono connessi prevalentemente ai fattori globali".

Draghi: "L'Ue più forte con una politica commerciale comune" - "Una politica commerciale decisa in comune dà all'Europa una reale influenza nei negoziati globali". A sostenerlo è il presidente della Bce, Mario Draghi, secondo il quale il peso specifico dell'Ue può aumentare "sia negli accordi che possono ottenersi bilateralmente sia nello stabilire regole multilaterali del Wto". Una risposta indiretta a Trump, che criticando l'Ue punta al ritorno ad accordi bilaterali con i singoli Paesi.