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Sblocca Italia, Squinzi: "Cifre insufficienti per far ripartire Paese che è sul baratro"

Presidente degli industriali: "43% della disoccupazione giovanile? Eʼ un disastro"

giorgio squinzi
ansa

Per quanto riguarda "l'ammontare di risorse di cui si è parlato" in questi giorni nello Sblocca Italia, "l'ammontare reale e disponibile, secondo la nostra sensazione, non sarà sufficiente a far ripartire il Paese". Lo ha detto il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, aggiungendo: "Stiamo vivendo al di sopra dei nostri mezzi. Vale per tutti, imprese, lavoratori, pensionati, consumiamo risorse e stiamo arrivando alla fine".

Sblocca Italia, Squinzi: "Cifre insufficienti per far ripartire Paese che è sul baratro"

"Il 43% di disoccupazione giovanile significa che il Paese è destinato al disastro", ha proseguito Squinzi dal palco della Festa nazionale dell'Unità di Bologna. Le aziende non si sentono abbastanza protette dal governo: "Chiediamo semplificazioni, dateci un Paese normale", ha ribadito.

"Noi siamo per incrementare i salari e non per diminuirli", ha poi sottolineato il presidente di Confindustria. Il problema, ha spiegato, "è aumentare il lavoro: bisogna ricreare le condizioni per ricreare lavoro non può venire solo dalle imprese". "In questo Paese bisogna avere progetti di medio lungo termine precisi, tutti dobbiamo fare sacrifici. Ma sacrifici importanti".

Toccando il tasto degli 80 euro, inseriti in busta paga, ha poi aggiunto, "non hanno avuto impatto reale sui consumi. Noi pensavamo e lo abbiamo detto sin dal primo momento - ha sottolineato - che sarebbe stato meglio investire questi 10 miliardi su un taglio deciso del cuneo fiscale del lavoro che non vuol dire abbassare i salari come qualcuno ha voluto dire, come lo stesso presidente del Consiglio ha ipotizzato".

Sul fronte dell'occupazione, "bene questo intervento di Poletti con la delega sul lavoro ma questo è solo un primo passo nella direzione" che dovrebbe essere quella "del contratto unico che sia conveniente per le imprese e i lavoratori". Squinzi si è riferito alle forme di contratto di lavoro a tempo indeterminato e non a quelle a tutele crescenti. "Dopo avere detto, 'facciamo tutto in 30 giorni', mi sembra che il termine di 1000 giorni sia realistico ma bisogna fare le cose che servono per sbloccare questo Paese", ha concluso.

Delrio: "Con Sblocca-Italia presto Paese salperà" - "Abbiamo dato scosse molto forti, tutti quelli che seguono l'azione di governo vedono la forte volontà di disincagliare la nave. Una nave che è incagliata. Queste spinte riescono a dare un po' di mobilità, poi quando prenderà il largo, la nave navigherà". Cosi, intervenendo alla Festa nazionale dell'Unità a Bologna, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, ha replicato a chi gli chiedeva un commento sul decreto Sblocca-Italia.