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E' morto Frankie, il cane-scienziato
che fiutava i tumori alla tiroide

A dare lʼannuncio la fondazione americana che porta il suo nome. Lʼanimale era famoso per essere in grado di diagnosticare la malattia utilizzando lʼolfatto e dando così importanti spunti ai ricercatori

"Mai giudicare un libro dalla copertina".

Così un ricercatore ha ricordato Frankie, il cane-scienziato divenuto celebre negli Stati Uniti per la sua straordinaria abilità in campo medico, quella di diagnosticare il tumore alla tiroide semplicemente annusando l'urina dei pazienti. L'animale, che ha dato il nome alla Frankie Foundation, attiva in Arkansas, era infatti un trovatello recuperato alcuni anni fa in pessime condizioni in un parcheggio a Little Rock, prima di diventare a tutti gli effetti un caso medico.

Frankie era in grado di percepire l'odore del cancro alla tiroide, normalmente diagnosticato con esami specifici sul sangue o con una biopsia. Questa capacità ha spinto il suo padrone adottivo (nonché fondatore della fondazione) a studiarne il funzionamento, non per utilizzare cani all'interno degli ospedali, ma per creare apparecchi elettronici in gradi di sostituire il tradizionale iter di diagnosi, fornendo così un metodo meno invasivo, aumentandone anche l'efficacia.

E' morto Frankie, il cane-scienziato<br>che fiutava i tumori alla tiroide - foto 1
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Come riportano i media americani, l'animale era quindi stato addestrato a coricarsi in caso di positività del tampone del paziente umano e ad allontanarsi in caso contrario. L'indice di diagnosi corretta aveva toccato anche l'88% dei casi, con tempi ridotti rispetto ai metodi "tradizionali".

"Frankie era una metafora della vita - ha scritto su Facebook il proprietario, Arny Ferrando - un ragazzo normale che era capace di cose straordinarie. Era solo un bastardino nero affamato, con i denti brutti, quando lo abbiamo trovato. Avevamo già quatto cani in casa, quindi la mia intenzione era di portarlo in un rifugio. Mia moglie, per fortuna, disse che era solo un semplice cane nero e che le sue possibilità di uscire dal canile erano ridotte. Un esempio di non giudicare mai un libro dalla copertina".