FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Scuola, "se non paghi mando l'esattore"
E il contributo "volontario" diventa un business

Skuola.net scopre nuovo abuso: in un istituto di Brescia minacciano di mandare il recupero crediti alle famiglie che non hanno pagato il contributo scolastico che sarebbe volontario. E non è lʼunico caso...

Getty

Alla fantasia dei dirigenti scolastici non esiste purtroppo limite. Capita quindi che una famiglia che in questo momento di crisi decida di non pagare il contributo scolastico volontario e si ritrovi alla porta l'esattore del recupero crediti. Accade, o meglio viene minacciato, all'I.I.S. Mariamo Fortuny di Brescia, dove uno studente che si astiene dal contributo volontario di 170 euro si è ritrovato nella buca della posta una lettera che scriveva proprio così: “Vi intimiamo il pagamento della suddetta cifra entro 7 giorni dal ricevimento della presente […] In caso di mancato tempestivo adempimento, si procederà a termini di legge per il recupero coatto della somma dovuta, degli interessi, e della rivalutazione monetaria intervenuta, fatto comunque salvo il diritto della scrivente di adire le autorità competenti per ottenere il ristoro dei danni subiti e subendi e delle spese comunque sostenute”. (Clicca e guarda la lettera inviata dall'Istituto)

In realtà è la famiglia che potrà rivolgersi alle autorità competenti, dato che il Ministero ha più volte chiarito che il contributo scolastico è volontario. Come in ultimo riporta una circolare del 2012 di Lucrezia Stellacci, oggi capo dipartimento del Miur e all'epoca Direttore Generale dell'USR della Puglia: “In primo luogo non pare superfluo precisare che i versamenti di cui all'oggetto devono essere totalmente volontari”. Invece molte scuole cercano di accorpare la parte del contributo scolastico che è dovuta in quanto configurata come rimborso spese (per assicurazione, libretto delle giustificazioni) con quella liberale, in quanto finalizzata all'ampliamento dell'offerta didattica e formativa. In passato i fondi per il funzionamento erano ridotti ai minimi storici, e questo di fatto costringeva le scuole a chiedere aiuto alle famiglie per sostenere la spesa corrente. Oggi invece la situazione sta migliorando: dai 40 milioni da spartirsi per circa 10.000 scuole nel 2010 siamo passati agli attuali 200, con aumento ulteriore a 240 nel 2013.

Non è la prima volta che Skuola.net pone all'attenzione della pubblica opinione casi di abusi sui contributi scolastici volontari e grazie a questi interventi che attirano l'interesse dei media le situazioni cambiano: così all'istituto tecnico Fazzini Mercantini (AP), dove lo scorso anno si minacciava di bocciare chi non pagava, ora si è possibile richiedere il rimborso del contributo versato sotto la seguente minaccia: “la mancata presentazione entro il detto termine del 20.02.2012 di quanto sopra richiesto sarà considerata un'infrazione disciplinare a tutti gli effetti, con ripercussioni sulla valutazione del comportamento e quindi, sulla media dei voti e sull'ammissione alla classe successiva”.

Ma sono decine le segnalazioni giunte delle famiglie, che la lamentano non solo l'omissis in merito alla natura volontaria del contributo, ma anche l'indicazione che senza il pagamento del contributo la domanda di iscrizione non può essere accettata. Così molti, per evitare problemi ai propri figli, decidono di pagare senza batter ciglio con buona pace del principio di gratuità della scuola pubblica.

In questo contesto il Ministero della Pubblica Istruzione si è dimostrato attento e sensibile sul tema, accogliendo già in passato un dossier di segnalazioni prodotto da Skuola.net. A seguito di tale iniziativa, nell'Aprile 2011, il capo dipartimento Giovanni Biondi inviava una missiva ai direttori di ben 13 uffici scolastici regionali, per avviare le verifiche poiché “dal suddetto dossier si evince come in molte scuole sia diffusa la pratica di chiedere il pagamento di contributi, pena la mancata iscrizione degli studenti stessi e di quanto sia deficitaria la comunicazione alle famiglie circa le destinazione dei contributi stessi

Quest'anno a Gennaio c'è stato un intervento straordinario per trasferire dei fondi alle scuole che avevano maggiori difficoltà di cassa, ma questo non è riuscito ad arginare il fenomeno: il contributo scolastico continua ad essere obbligatorio per molte famiglie.

Hai vissuto esperienze simili? Raccontalo a Tgcom24