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Nuda al seggio di Berlusconi, attivista Femen espulsa dall'Italia per 5 anni

La donna, una 30enne francese, era arrivata in mattinata a Milano e in serata è stata rimpatriata con il provvedimento di divieto di ingresso sul suolo italico

L'attivista di Femen che a Milano si è denudata mentre Silvio Berlusconi stava uscendo dal suo seggio, subito dopo il voto, è stata riportata in Francia, suo Paese di provenienza, con il divieto di reingresso in Italia per cinque anni.

La ragazza, Melodie Mousavi Nameghi, 30enne di origini iraniane, senza precedenti, era arrivata in aereo da Parigi a Malpensa alle 8.45 e si era recata al seggio di via Scrosati 4, nel capoluogo lombardo, mostrando un tesserino da reporter freelance.

Il blitz femminista al seggio Melodie Mousavi Nameghi, 30 anni a novembre, si sarebbe confusa tra i cronisti che attendevano Berlusconi al seggio mostrando un tesserino con l'intestazione 'Cinema World Press'. Poi quando il leader di Forza Italia stava per lasciare l'aula della scuola di via Scrosati, la ragazza all'improvviso è salita su un banco dal quale in topless gli ha gridato la frase che aveva scritto sul corpo: "Sei scaduto". Il questore di Milano Marcello Cardona, valutata la gravità dei fatti, ha proposto al prefetto Luciana Lamorgese l'adozione del provvedimento di allontanamento che è stato accolto. Alla cittadina francese, che ha fatto rientro in serata al proprio Paese di origine, è stato inibito l'ingresso in Italia per 5 anni.

La rivendicazione su Facebook "Berlusconi, sei scaduto! Berlusconi, Time's Up!": inizia così il lungo post in cui le Femen sulla loro pagina Facebook spiegano di esser state "faccia a faccia" con Silvio Berlusconi mentre era nel suo seggio a votare per "annunciargli che il suo tempo èscaduto e che il tempo del sessismo è scaduto".

Già nel 2013 due attiviste ucraine e una francese del movimento femminista fronteggiarono Berlusconi al seggio di via Scrosati con la scritta "Basta Silvio" disegnata sul corpo, mentre questa volta si è presentata una solo ragazza. Cinque anni fa le tre attiviste di Femen, però, erano riuscite soltanto a raggiungere l'atrio della scuola.