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Regionali, gli impresentabili sono 16 Antimafia: "Tra loro cʼè anche De Luca"

Il candidato a governatore della Campania: "Denuncio la Bindi per diffamazione". Il premier Renzi: "Il dibattito è autoreferenziale, impresentabili non saranno eletti". Carbone (Pd): "Rosy Bindi sta violando la Costituzione"

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Sono 16 i candidati "impresentabili" alle prossime regionali, secondo la lista resa nota dalla commissione parlamentare antimafia. Quattro impresentabili sono alla Regione Puglia, tredici in Campania. Tra loro, c'è anche il nome di Vincenzo De Luca, candidato presidente in Campania, che annuncia: "Denuncerò la Bindi per diffamazione". L'elenco è stato diffuso dopo l'ufficio di presidenza della commissione presieduta proprio da Rosy Bindi.

Regionali, gli impresentabili sono 16 Antimafia: "Tra loro cʼè anche De Luca"

"Non troverete reati per violenza sessuale sono odiosi ma non riguardano il lavoro di questa Commissione", ha detto il presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi. "Il nostro codice è più rigoroso della Severino e meno esteso - ha chiarito - rientra tra i nostri compiti fare il lavoro che abbiamo fatto. Comunichiamo questi dati l'ultimo giorno proprio perché non vogliamo entrare nella competizione elettorale. Questo è stato un lavoro molto impegnativo, sono state vagliate circa 4mila candidature".

Tutti i nomi nella lista - Oltre al candidato del Pd a governatore della Campania, Vincenzo De Luca, nella lista ci sono: Antonio Ambrosio (Forza Italia), Luciano Passariello (Fratelli d'Italia), Sergio Nappi (Caldoro presidente), Fernando Errico (Ncd-Campania popolare), Alessandrina Lonardo (Forza Italia, moglie di Clemente Mastella), Francesco Plaitano (Popolari per l'Italia), Antonio Scalzone (Popolari per l'Italia), Raffaele Viscardi (Popolari per l'Italia), Domenico Elefante (Centro democratico-Scelta civica), Carmela Grimaldi (Campania in rete) e Alberico Gambino (Meloni-Fratelli d'Italia-An). I quattro candidati pugliesi sono invece Fabio Ladisa (Popolari per Emiliano), Enzo Palmisamo (Movimento per Schittulli), Giovanni Copertino (Forza Italia) e Massimiliano Oggiano (Lista Oltre con Fitto).

Anche De Luca tra gli impresentabili - Proprio su De Luca, l'Antimafia segnala che dagli atti trasmessi dal procuratore della Repubblica di Salerno risulta che pende un giudizio a carico di De Luca, nel procedimento per il reato di concussione continuata commesso dal maggio 1998 e con "condotta in corso" (e altri delitti, quali abuso d'ufficio, truffa aggravata, associazione per delinquere). La prossima udienza è fissata per il 23 giugno 2015. La procura di Salerno ha comunicato, con una nota del 25 maggio 2015, che l'imputato De Luca "ha rinunciato alla prescrizione relativamente ai delitti per i quali era maturato il relativo decorso".

Cancellato Iacolare (Udc) - Il nominativo dell'onorevole Biagio Iacolare - candidato Udc, Napoli - presente nella sezione degli impresentabili relativa ai "casi di prescrizione per reati rientranti nel codice di autoregolamentazione con giudizio ancora pendente" è stato cancellato dalla Commissione.

Campania e Puglia, tutti gli "impresentabili" Da Vincenzo De Luca a Lady Mastella

De Luca denuncia la Bindi per diffamazione - Lo staff di De Luca ha annunciato che il candidato a governatore della Campania denuncerà Rosy Bindi per diffamazione.

Carbone (Pd): "Bindi sta violando la Costituzione" - Immediata la reazione interna al Pd. Il deputato dem Ernesto Carbone, componente della segreteria nazionale del partito, ha attaccato su twitter Rosy Bindi. "Sta violando la Costituzione - scrive - allucinante che si pieghi la commissione antimafia a vendette interne di corrente partitica". "Posso non abbassarmi a rispondere?", replica la Bindi a chi le chiede un commento sulle parole di Carbone.

Orfini: "Tornano i processi di piazza" - "De Luca, secondo la legge, è presentabile, tanto che lo abbiamo candidato. E i campani si sono espressi a suo favore attraverso le primarie. Le sentenze le danno i magistrati", è il commento del presidente del Pd, Matteo Orfini. "Come noto non ho mai avuto un buon rapporto con De Luca. Ciononostante, quello che sta accadendo in queste ore è davvero incredibile. L'iniziativa della presidente della commissione Antimafia - aggiunge - ci riporta indietro di secoli, quando i processi si facevano nelle piazze aizzando la folla".

Renzi: "Dibattito è autoreferenziale" - Prima della diffusione della lista, il premier Renzi aveva definito il dibattito sugli impresentabili "autoreferenziale". Nessuno di loro verrà eletto, scrive Renzi nella sua newsletter, perché "sono quasi tutti espressioni di piccole liste civiche che grazie al sistema elettorale delle singole regionali vengono assemblate per prendere un voto in più (sia benedetto l'Italicum che finalmente eviterà questo spargimento di candidature!)". "Siamo per la legalità, sempre e ovunque - aggiunge - Detto questo: ma possibile che in questa campagna elettorale si discuta di tutto tranne che del ruolo delle Regioni (che per noi va cambiato, come abbiamo scritto nella riforma costituzionale)?".

"Non si usi antimafia per regolare conti nel Pd" - "Mi fa molto male che si utilizzi la vicenda dell'antimafia per una discussione tutta interna, per regolare dei conti interno al Partito democratico: l'antimafia è un valore per tutti, non può essere usata in modo strumentale", ha aggiunto Renzi riferendosi alla presentazione della lista degli impresentabil

Guerini-Serracchiani: "Da Bindi personale lotta politica" - "La presidente della Commissione, che per tanti anni ha richiamato tutti al valore della Costituzione, poteva evitare di metterne a repentaglio uno dei principi fondamentali". Così i vicesegretari del Pd, Lorenzo Guerini e Deborah Serracchiani, che accusano la Bindi di aver usato la lista degli impresentabili per "una personale lotta politica".

Bindi: "Gli italiani diranno chi davvero usa le istituzioni" - A stretto giro è arrivata la replica della Bindi. "Ho taciuto per tutto il pomeriggio di fronte al tentativo di delegittimare la Commissione e la mia persona. Ed ora per il nome di un candidato, la cui condizione era conosciuta da tutti, ci si indigna contro il lavoro di Commissione e presidente. Giudicheranno gli italiani chi usa le istituzioni per fini politici, certamente non sono io", ha detto.