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Referendum, trionfano i sì: Zaia chiede il "Veneto a statuto speciale" ma scoppia la polemica

Maroni: "Da Gentiloni via libera al confronto". Renzi: "Prioritario tagliare le tasse". Grillo: "Eʼ stata una vittoria popolare, Lega Nord vergognosa: ha aspettato due anni e mezzo per il voto"

Referendum, trionfano i sì: Zaia chiede il
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Con il referendum che ha chiamato al voto 11 milioni di italiani, Veneto e Lombardia scelgono l'autonomia.

Il Veneto supera il quorum con un'affluenza record del 57,2% e i sì al 98,1%. Il governatore Zaia ora vorrebbe chiedere lo statuto speciale. La sua affermazione ha destato molte polemiche poiché il voto tratta l'art.116, ma lui ribatte: "Dibattito surreale, tratteremo l'art.116, ma avanzerò anche una proposta di legge sullo statuto speciale".

L'affluenza in Lombardia - In Lombardia invece l'affluenza viene trascinata dal voto nelle valli ma si ferma nel Milanese: il 38,25%, con il 95,29% di sì. Maroni: "Da Gentiloni ok al confronto".

"Flop" del voto elettronico in Lombardia - In Lombardia si sono registrate alcune criticità tecniche nella fase di riversamento dei dati delle Voting machine e pertanto i risultati completi sono arrivati solo nella tarda mattinata di lunedì. Era la prima volta che veniva sperimentato in Italia il voto elettronico ma lo scrutinio è risultato lentissimo. "Abbiamo avuto un problema con 300 chiavette su 24mila tablet", spiega il governatore Roberto Maroni.

Maroni: "Il Nord vuole essere ricompensato" - Maroni, che aveva posto l'asticella dell'affluenza al 34% per decretare il successo della consultazione, si proclama comunque soddisfatto. "Io punto con la maggiore autonomia ad avere almeno 24-25 miliardi di euro in più che, con le giuste competenze, mi consentirebbero di fare quello che ora non riesco a fare. Il Nord c'è e vuole essere ricompensato".

"Da Gentiloni via libera al confronto" - Il presidente della Lombardia ha poi riferito di aver avuto un "cordiale" colloquio col premier Paolo Gentiloni sul risultato del referendum. "Mi ha confermato il via libera al confronto su tutte le materie previste dalla Costituzione, con anche il coinvolgimento del ministero dell'Economia" sulla questione del coordinamento del sistema tributario.

Renzi: "Risultato da non minimizzare, prioritario il taglio delle tasse" - Il segretario Pd Matteo Renzi parla di un "risultato che non va minimizzato, ma la vera priorità è ridurre la pressione fiscale. Il messaggio è serio, si chiedono più autonomia ed efficienza. Per me il modo corretto per affrontare i futuro non è solo la procedura dell'art. 116 della Costituzione come chiedono i governatori, ma prendere atto che in Italia esiste una gigantesca questione fiscale2.

Grillo: "Vittoria popolare, Lega Nord ha aspettato due anni" - "I cittadini di Lombardia e Veneto hanno partecipato, votato e deciso: non possono rimanere inascoltati". E' quanto si legge sul blog di Beppe Grillo in merito al referendum sull'autonomia, sferrando poi un attacco alla Lega Nord: "Si è comportata vergognosamente, sventolando il tema dei residui fiscali delle Regioni, che con non c'entrano niente". "Chi parla di truffa o di soldi buttati fa a pugni coi dati numerici", si legge ancora sul blog.

Zaia: "Statuto speciale è una richiesta aggiuntiva" - "Non bisogna essere premi Nobel per capire che la trattativa principale sulle 23 competenze si svilupperà col governo sui binari sanciti dalla sentenza della Consulta che autorizzava il referendum veneto, quindi in linea assoluta con l'articolo 116". Lo sottolinea il presidente del Veneto, Luca Zaia. "Nessuno vieta che, parallelamente - aggiunge -, una Regione avanzi al Parlamento la proposta di una legge per ottenere l'autonomia speciale".

Zaia: "Chiederemo i nove decimi delle tasse" - "Il governatore del Veneto, Luca Zaia, esulta per il risultato e spiega che il Veneto chiede, nel contratto che presenterà al governo per avere maggiore autonomia, "tutte le 23 materie, lo dico subito, e i nove decimi delle tasse. Quando andremo a trattare con il governo avremo quasi sei milioni di cittadini insieme a noi".

Ma Martina frena: "Soldi delle tasse non trattabili" - Ora inizia la trattativa per la realizzazione di una maggiore autonomia nelle due regioni. Il governo, come ha annunciato il sottosegretario Gianclaudio Bressa, è pronto ad aprire un tavolo per negoziare ma il ministro dell'Agricoltura e vice segretario del Pd, Maurizio Martina, ribadisce che "il fisco non è oggetto di trattativa, i soldi delle tasse non sono trattabili". Secondo le intenzioni dell'esecutivo la trattativa dovrà ricalcare il modello Emilia Romagna.

Controreplica del governatore del Veneto: "L'interlocutore è il premier" - Immediata la controreplica di Zaia. "Io - ribadisce - ero rimasto al punto, e lo dico anche da ex ministro, che Martina si occupa dell'Agricoltura e penso che il nostro interlocutore sia il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni".

Salvini: "Lezione di democrazia per tutta Europa" - Per il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, i referendum consultivi sono stati una "lezione di democrazia per tutta Europa", visto che "è stata scelta la via costituzionale, e le stessa opportunità la offriremo a chi da Nord a Sud ce la chiederà. È una bellissima giornata di sole, i 5,5 milioni di cittadini che hanno scelto di votare mi dicono che per il futuro dell'Italia c'è da pensare sperare. Le riforme partono dal basso, nonostante poteri forti".