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Legge elettorale, depositata la proposta Pd-M5s-FI: nel testo collegi già pronti

Fissate anche le quote rosa per i collegi uninominali

Legge elettorale, depositata la proposta Pd-M5s-FI: nel testo collegi già pronti - foto 1
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Il relatore Emanuele Fiano ha depositato in commissione Affari costituzionali il maxi-emendamento voluto da Pd-M5s-FI che di fatto riscrive "alla tedesca" la legge elettorale.

Presentato anche un secondo emendamento che ridisegna i collegi. Questo consente di bypassare la necessità di una delega che avrebbe richiesto ulteriori trenta giorni al governo per indicarli. Inoltre sono state fissate quote rosa per i collegi uninominali.

I punti chiave dell'"Italianellum" - Del sistema tedesco, la versione italiana ha l'impianto proporzionale e la soglia al 5%, ed anche i collegi uninominali: ma mentre in Germania questi ultimi sono maggioritari (il candidato più votato è eletto), in quello italiano essi hanno una distribuzione proporzionale, in parte simile al "Provincellum". L'Italia (escluso il Trentino Alto Adige in cui proseguirà ad essere usato il Mattarellum) viene divisa in 303 collegi e in 27 circoscrizioni che coincidono con le Regioni, tranne le più popolose divise in più circoscrizioni (2 in Piemonte, Veneto, Lazio, Campania e Sicilia, 3 in Lombardia). I partiti presentano dei listini bloccati di 2-4 nomi in ciascuna circoscrizione e un candidato in ciascuno dei 303 collegi uninominali.

L'elettore ha un solo voto con cui sceglie il candidato del suo collegio e la lista di partito collegata (in Germania ci sono due voti, per cui si può votare in modo disgiunto). Si contano i voti in tutta Italia e si stabilisce, in base alla percentuale, quanti seggi spettano a ciascun partito a livello nazionale e poi a livello circoscrizionale. In ogni circoscrizione i partiti fanno una classifica dei propri candidati secondo il seguente criterio: primo il capolista del listino bloccato; seguito dai candidati che hanno vinto dei rispettivi collegi sulla base del maggior numero di suffragi ottenuti; seguono gli altri candidati del listino bloccato e infine i candidati che nei collegi non hanno vinto.

Le quote rosa - Da questa classifica si estraggono in ordine gli eletti di ciascun partito. Un candidato si può presentare in un collegio uninominale e in tre listini bloccati, come nel Mattarellum. Ci sono anche le quote rosa: i listini bloccati devono avere un alternanza di genere, mentre a livello nazionale i candidati nei collegi uninominali di ciascun partito non possono essere più del 60%.

Resta l'indicazione del "capo della forza politica" - Nell'emendamento rimane l'indicazione del "capo della forza politica", nonostante il sistema sia un proporzionale puro. L'emendamento non cancella la norma, introdotta per la prima volta con il Porcellum nel 2005 e confermata dall'Italicum. "Contestualmente al deposito del contrassegno - recita la norma confermata - i partiti o i gruppi politici organizzati che si candidano a governare depositano il programma elettorale nel quale dichiarano il nome e cognome della persona da loro indicata come capo della forza politica. Restano ferme le prerogative spettanti al Presidente della Repubblica previste dall'articolo 92, secondo comma, della Costituzione", vale a dire i poteri del Colle di nominare il Presidente del Consiglio.