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Bufera nel Pd su D'Alema, l'ex premier: "Cercano capro espiatorio"

"Mai detto di votare i grillini, contro di me solo menzogne". Ma Repubblica insiste e conferma quanto riportato mercoledì

"E' una montatura, stanno cercando di fare di me un capro espiatorio perché temono per domenica risultati molto deludenti".

Massimo D'Alema getta benzina sul fuoco, all'indomani delle polemiche per le parole attribuitegli da Repubblica sull'intenzione di votare la grillina Raggi al ballottaggio contro il dem Giachetti. "Sono solo menzogne, pura spazzatura da un house organ del partito del Nazareno. Non ho mai parlato della Raggi".

In un'intervista a La Stampa, l'ex premier smentisce quanto riportato dal quotidiano fondato da Eugenio Scalfari e parla di "vera e propria spazzatura, da parte di un giornale che perde lettori, così come noi del Pd stiamo perdendo elettori" e che "dimostra e conferma il livello di degrado del giornalismo italiano". "E' stata una menzogna - ribadisce - che ha come mandanti chi mi vuole adoperare come capro espiatorio".

Le accuse mosse a D'Alema riguardano anche alcune dichiarazioni sul referendum costituzionale di ottobre. "Dopo un convegno ho fatto una battuta, non una dichiarazione. Ho affermato che in caso di vittoria del sì, Renzi ci avrebbe cacciato dal partito. Ma si trattava chiaramente di una battuta".

Repubblica, intanto, conferma interamente l'articolo e ribadisce, entrando nei dettagli, come si sono svolti i fatti. "Abbiamo ricostruito tre diverse riunioni in cui sono state pronunciate quelle parole", scrive Goffredo De Marchis. "Aggiungendo anche nuovi particolari che mettono in luce l'attivismo pro 5Stelle dell'ex segretario Ds".