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Biotestamento, Gentiloni: "Un passo avanti per la dignità delle persone"

"Assolto nostro compito con coscienza", dice Grasso commentando lʼapprovazione definitiva della legge sul fine vita. Cappato: "Grazie Welby". La Cei: "Come chiesa non ci riconosciamo in nulla"

Biotestamento, Gentiloni:
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"Dal Senato via libera a una scelta di civiltà.

Un passo avanti per la dignità della persona". Questo il commento del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, che su Twitter parla dell'approvazione definitiva della legge sul biotestamento. Secco il giudizio della Cei: "E' una norma che ci lascia perplessi su tanti punti, come chiesa cattolica non possiamo riconoscerci in nulla".

Per don Massimo Angelelli, direttore dell'Ufficio nazionale per la pastorale della salute, "è un errore considerare alimentazione e idratazione come terapia. Bere e mangiare sono diritti inalienabili".

Grasso: "Rispetto per tutti, servono ascolto e condivisione" - "Ciascun gruppo parlamentare e ciascun senatore ha espresso con forza i propri convincimenti, e ogni posizione merita il più profondo rispetto, nella consapevolezza che quando si esaminano tematiche così dense di significati, di dolore e di speranza, a guidarci devono essere la reciprocità e l'ascolto". Così il presidente del Senato, Pietro Grasso, dopo l'approvazione del biotestamento. "Possiamo dire di aver assolto al nostro compito quando, in coscienza, decidiamo secondo criteri di responsabilità, cercando tutti insieme la strada di maggior condivisione possibile anche sulle questioni più divisive", ha aggiunto.

Boldrini: "Ok a biotestamento è atto di responsabilità del Parlamento" - "L'approvazione definitiva della legge sul biotestamento è un importante e positivo atto di responsabilità del Parlamento". Lo ha sottolineato la presidente della Camera, Laura Boldrini, in un tweet aggiungendo: "D'ora in poi i malati, le loro famiglie, gli operatori sanitari saranno meno soli in situazioni drammatiche".

Cappato: "Grazie Welby, prossima tappa eutanasia" - "Il biotestamento è legge! Grazie a Welby e a chi ci ha creduto!! Ci vogliamo bene. Prossima tappa: #EutanasiaLegale per essere #LiberiFinoAllaFine". E' il commento su Twitter di Marco Cappato, leader dell'associazione Coscioni.

Renzi ritwitta: "Oggi l'Italia è un Paese più civile" - "Cinque anni fa un cittadino italiano non aveva il diritto di decidere il tipo di trattamento desiderato nel caso si fosse trovato in una situazione in cui non poteva più esprimere alcuna volontà di scelta. Ora è possibile. L'Italia, oggi, è un Paese più civile". Il segretario del Pd, Matteo Renzi, ha ritwittato le parole con cui i dem hanno salutato l'approvazione definitiva delle norme sul fine vita.

Medici cattolici: forte ricorso a obiezione coscienza - "E' chiaro che valuteremo caso per caso le volontà espresse dal paziente, ma prevedo un forte margine nel ricorso all'obiezione di coscienza da parte dei medici cattolici". Lo afferma il vicepresidente dell'Associazione medici cattolici italiani, Giuseppe Battimelli, esprimendo "rammarico e contrarietà" per la approvazione della legge sul biotestamento.

Medici cattolici Milano a favore legge - Posizione diversa, invece, quella dei medici milanese. "La legge, frutto di un onorevole compromesso, rispetta i dettami della Costituzione e la carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea (diritto alla vita e alla salute) - scrivono i medici cattolici di Milano -. Rispetta l'autonomia decisionale del malato e al contempo l'autonomia professionale e responsabilità del medico". Per i medici cattolici milanesi, la legge "valorizza la relazione di cura nella forte alleanza terapeutica medico-paziente e familiari, attraverso decisioni partecipate nella pianificazione delle cure. Garantisce la libertà del malato nella sua fragilità per non sentirsi abbandonato, né oggetto di un'applicazione rigida e impersonale di schemi terapeutici inadeguati o sproporzionati". "Dice un no chiaro all'eutanasia e va ben oltre l'accanimento terapeutico - sottolinea il dottor Alberto Cozzi, presidente dell'Associazione Medici Cattolici italiani, Sezione di Milano -. L'obiezione del medico non si pone perché il medico può disattendere le DAT quando sono palesemente incongrue".