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Sicilia, Lombardo: "Mi dimetto il 30 luglio"
Monti: "Serve un piano per ridurre le spese"

Il governatore ribadisce che i conti della Regione sono in ordine e assicura: "Da qui alle elezioni non ci saranno spese pazze". E il premier chiede anche qui una "spending review"

LaPresse

Il governatore della regione Sicilia, Raffaele Lombardo ha annunciato che si dimetterà dall'incarico il 31 luglio. Lo ha detto al termine dell'incontro con il premier Mario Monti uscendo da palazzo Chigi. "Non è mai esistita l'ipotesi di commissariamento della regione Sicilia", ha aggiunto. Da parte sua, Monti ha chiesto un rigoroso piano di riduzione e contenimento della spesa regionale.

Monti: via  a un piano di contenimento delle spese
Il premier ha infatti detto che la Sicilia deve garantire, "in simmetria con quanto si sta realizzando a livello nazionale con il decreto sulla spending review", un ridimensionamento delle uscite. E proprio un pogetto in questo senso, con rientro finanziario e riorganizzazione della pubblica amministrazione regionale, vincolante nei tempi e negli obiettivi, è il risultato dell'incontro tra governatore e premier.

Lombardo: "Niente spese pazze in campagna elettorale"
Dopo le dimissioni, dice ancora Lombardo dopo l'incontro con Monti, "si voterà, se Dio vuole, il 28 e il 29 ottobre. Abbiamo precisato che in questi mesi, da qui alle elezioni non ci saranno spese, non ci saranno sperperi. Niente spese pazze".

"Conti, ci sarà il rigore che serve"
Il governatore assicura invece che "ci sarà rigore nei conti oggi come nei prossimi giorni. Ci sarà un programma di rientro della spesa. Abbiamo presentato un disegno di legge per il rafforzamento della spending review anche in Sicilia. Un decreto per ridurre le partecipate: un programma di contenimento della spesa e di investimenti per la crescita, che dovrà essere, se lo augura il premier, il punto caratterizzante di qualunque governo interverrà dopo di noi".

Andando poi nel dettaglio dell'incontro con Monti, Lombardo dice che "è andato molto bene e il fallimento e il default della Sicilia era una grande balla", aggiungendo che "i conti sono solidi e le finanze sostenibili. E stiamo onorando i nostri debiti".

Via libera a 240 milioni per la sanità
Il numero uno di Palazzo dei Normanni ha poi spiegato che "lo Stato ci ha sbloccato 240 milioni per la sanità" e ha aggiunto che "stiamo lavorando con il ministro Barca per dare una forte accelerazione all'impiego dei fondi strutturali".