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Olimpiadi Roma,indiscrezioni: no del governo

Mentre si aspetta la decisione finale di Monti sembra che lʼesecutivo si appresti a dare parere contrario alla candidatura della Capitale per i Giochi del 2020. Intanto il leader Idv, Antonio Di Pietro, dice un "sì con riserva"

Ap/Lapresse

Secondo alcune indiscrezioni il governo si appresta a dire no alla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020.

Di parere opposto Antonio Di Pietro: "Ci sono casi in cui i Giochi hanno rilanciato la città, come Barcellona. Altri casi, come Atene, in cui è stato un disastro", dice il leader Idv a Tgcom24. "Chi paga queste Olimpiadi? E' meglio farle, ma con capitali privati. Bisogna fare attenzione. Perché alla fine i soldi ce li rimette lo Stato".

Secondo Di Pietro, insomma, si tratta di un'iniziativa positiva, ma è necessario realizzarla con i giusti accorgimenti. "Bisogna fare attenzione - riprende Di Pietro -. La prima cosa a cui bisogna pensare non è cosa fare di bello ma cosa bisogna evitare".

D'altra parte, il dibattito è ormai arrivato alle sue battute finali. Mercoledì 15 febbraio sarà infatti l'ultimo giorno in cui Roma potrà porre la sua candidatura come città ospitante per l'evento sportivo del 2020. Tokyo ha già ufficializzato il suo impegno. Roma invece tace. Pare, come scrive il "Corriere della Sera", che il motivo sia legato ai forti dubbi in proposito di Mario Monti. Il presidente del Consiglio teme i rischi che un evento come quello delle Olimpiadi può far correre alle finanze pubbliche. Il caso di Atene 2004 accende più di una paura. Col senno di poi, proprio i Giochi costituirono per la Grecia l'inizio della caduta dell'economia. La stessa Londra, che le Olimpiadi le ospiterà quest'anno, ha speso il doppio di quanto preventivato.

L'idea di Monti, non ufficiale ma confermata dall'atteggiamento del premier, in particolare dal suo silenzio in proposito, sarebbe che imbarcarsi in un'avventura come quella dei Giochi a Roma rischia di mettere in seria difficoltà le finanze già disastrate del Paese, che solo ora sta cominciando a uscire dalla crisi. Come azzardarsi a una candidatura dell'Italia in un progetto dai costi enormi e dai benefici comunque incerti sul piano della crescita? E allora, pare che Monti, d'accordo con il suo governo, non abbia molte intenzioni di dare la garanzia dello Stato per i 4,7 miliardi di spesa pubblica previsti.

Se il Cio, il Comitato olimpico internazionale, non riceverà entro mercoledì la lettera di impegno economico, la candidatura di Roma decadrà. A volere i Giochi però sono in tantissimi, dagli atleti italiani, che hanno firmato una petizione, al Campidoglio, alla maggior parte delle forze politiche. Intanto, oggi il progetto Olimpiadi arriva sul tavolo del Consiglio dei ministri. Monti dovrà prendere una importantissima decisione. Pd e Pdl sono per i Giochi, ma hanno già detto che accetteranno un eventuale niet del premier. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno invece una bocciatura del suo sogno olimpico non la prenderebbe troppo bene. Entro qualche ora conosceremo la decisione finale.