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Anno giudiziario, Canzio: "Più controllo sulle indagini dei pm"

Il Primo presidente della Cassazione auspica un adeguato sistema repressivo per lʼemergenza terrorismo e invoca una legge su adozioni e figli per le coppie omosessuali

"Merita di essere presa in seria considerazione la proposta di aprire talune significative finestre di controllo giurisdizionale nelle indagini, piuttosto che prevedere interventi di tipo gerarchico o disciplinare".

Lo ha detto, nell'apertura dell'anno giudiziario, il Primo presidente della Cassazione, Giovanni Canzio, criticando le "distorsioni del processo mediatico" favorite anche dalla "spiccata autoreferenzialità" di alcuni pm.

"Serve una legge su adozioni e figli per le coppie gay" - La Cassazione "non può e non intende sottrarsi al dovere di apprestare tutela ai diritti fondamentali della persona, seguendo il criterio guida dell'interesse preminente del minore", ha affermato Canzio chiedendo una legge sulle adozioni e sui figli di coppie omosessuali. Il primo presidente ha poi ricordato il verdetto della Cassazione che ha riconosciuto l'adozione da parte del convivente dello stesso sesso del figlio del partner, escludendo ogni rilievo "all'orientamento sessuale" della coppia e favorendo solo "il consolidamento del rapporto tra il minore e chi già se ne prende cura".

Da queste sentenze, ha sottolineato Canzio, "emerge una ricostruzione dell'istituto famiglia intesa come comunità di vita e di affetti, incentrata sui rapporti concreti che si instaurano tra i suoi componenti, all'interno della quale il criterio guida resta quello dell'interesse preminente del minore".

Contro il terrorismo un "adeguato sistema repressivo" - Canzio auspica inoltre "adeguate misure di polizia e prevenzione" contro la "terribile minaccia" del terrorismo internazionale, dicendo che occorre poi un maggiore coordinamento delle indagini anche tramite l'istituzione della Procura europea e un "efficce sistema repressivo, fino a configurare gli atti di violenza terroristica come crimini contro l'umanità".

"E' altresì indispensabile - continua il Primo presidente nell'intervento dedicato alla minaccia dell'estremismo jihadista - evitare la radicalizzazione di posizioni fondamentaliste che si nutrono di una pervasiva attività di propaganda, proselitismo e reclutamento, sia attraverso il web che nelle carceri. E poiché l'ambiente carcerario favorisce la radicalizzazione e l'indottrinamento dei più giovani, solo attraverso un trattamento carcerario umano e finalizzato all'integrazione può attenuarsi, almeno in parte, il rischio di pericolosi integralismi".

"Indagini troppo lunghe, a rischio la presunzione di innocenza" - Nella relazione Canzio, relativamente al suo intervento sui pm, dice di scorgere "una frattura fra gli esiti dell'attività giudiziaria e le aspettative di giustizia", precisanco che il "disorientamento nasce dalla discrasia spazio-temporale fra l'ipotesi di accusa, formulata nelle indagini, il pre-giudizio costruito nel processo mediatico parallelo che si instaura immediatamente, le ansie securitarie dei cittadini, da un lato, e le conclusioni dell'attività giudiziaria che seguono a distanza di tempo dalle indagini, già di per sè troppo lunghe".

In questa situazione - di "conflitto tra la giustizia 'attesa' e la giustizia 'applicata'" - si annida "il pernicioso ribaltamento della presunzione di innocenza dell'imputato". "Talora - prosegue Canzio - sono lo stesso pubblico ministero titolare delle indagini, o l'avvocato difensore a tessere un dialogo con i media e, tramite questi, con l'opinione pubblica: in tal caso, il corto circuito tra il rito mediatico e il processo penale è destinato ad accentuarsi".

Di fronte a questa situazione, conclude su questo argomento "caldo" il Primo presidente, occorre con urgenza un "intervento riformatore" diretto "a restaurare le linee fisiologiche del giusto processo, ridando respiro, a fronte delle aspettative di giustizia, alla ricostruzione probatoria del fatto e all'accertamento della verità del giudizio, secondo criteri di efficienza, ragionevole durata e rispetto delle garanzie".

Csm: "Torni il dialogo tra Anm e governo" - "Superare le difficoltà del rapporto tra l'Associazione nazionale magistrati e il governo", attingere "al proprio senso di responsabilità, alimentando la cultura del dialogo". E' l'appello che il vice presidente del Csm, Giovanni Legnini, ha rivolto nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'Anno giudiziario. Una scelta non causale, visto che per la prima volta l'Anm diserta la cerimonia "in polemica con il governo".

Orlando: "La riforma penale è indifferibile" - L'approvazione della riforma del penale, in calendario al Senato, è "indifferibile". Lo ha dichiarato il ministro della Giustizia, Andrea Orlando. I provvedimenti finora adottati per ridurre il ricorso al diritto penale, ha detto, "devono essere sostenuti da ulteriori misure sulla durata dei procedimenti".