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Renzi promuove Draghi: "Flessibilità" All'Ue: "Non sia solo tagli e vincoli"

Il premier sposa la tesi della Bce. E in unʼaltra intervista dichiara: "Stop al capitalismo dei soliti noti, al Paese serve aria nuova"

matteo renzi napoli
ansa

"Le parole di Draghi sono di buonsenso: chi fa le riforme e cambia le cose che bisogna cambiare, e l'Italia ne ha tanto bisogno, ha il dovere di mettere in campo tutti gli strumenti di flessibilità che ci sono". Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sposa il pensiero del governatore della Bce e avverte l'Unione europea: "Noi rispetteremo la regola del 3% ma diciamo che l'Ue non può essere soltanto tagli, vincoli e spread".

Non solo. Nell'intervista a Rtv 38, il premier non le manda a dire ai vertici delle istituzioni europee: "A noi servono le raccomandazioni se c'è un ideale politico, la voglia di cambiare il mondo. Se devo stare dentro un'organizzazione di burocrati, ne ho talmente tanti a casa mia che non ho bisogno dell'Europa. L'Europa dev'essere il posto di risposta politica".

"Autunno caldo? I sindacati si arrabbiano sempre" - "Si sono arrabbiati i sindacati, li lasci fare, tanto si arrabbiano sempre". Il presidente del Consiglio liquida così una domanda sull'annuncio di un possibile autunno caldo.

"Sono convinto che ce la facciamo" - Dopo la battuta, il premier è tornato a professarsi ottimista sul futuro del Paese: "Apro i giornali e vedo crisi gravissima e difficoltà. Io sono convinto che ce la facciamo".

"Stop al capitalismo dei soliti noti" - In un'altra intervista, al settimanale Tempi, Renzi elenca qualche soluzione per un nuovo rilancio. Togliere "il Paese dalle mani dei soliti noti, quelli che vanno in tutti i salotti buoni a concludere affari di un capitalismo di relazione ormai trito e ritrito. Questa è la rivoluzione culturale che serve all'Italia: spalancare le finestre e fare entrare aria nuova". Renzi sottolinea che per l'Italia "ci vuole lo spirito del maratoneta. Chiarezza sull'obiettivo finale e passo dopo passo si va avanti a viso aperto".

"Obiettivo del 3%, nessun aiuto esterno" - "Noi manteniamo l'obiettivo del 3 per cento", ha aggiunto. "E ciò accadrà anche se altri fossero costretti ad allontanarvisi. Tutto il resto mi pare forzato e prematuro. Quando poi sento parlare di aiuto esterno mi scappa da ridere. L'Italia - ha sottolineato - dà all'Europa più soldi di quelli che l'Europa dà all'Italia".

"Scuola, lavoriamo per una riforma"- "Sulla scuola stiamo lavorando, e seriamente, con il ministro Giannini e con la sua squadra. E il 29 agosto presenteremo una riforma complessiva che, a differenza di altre occasioni, intende andare in direzione dei ragazzi, delle famiglie e del personale docente che è la negletta spina dorsale del nostro sistema educativo", ha spiegato, "che non è affatto vero sia un problema, ma un asset strategico del nostro Paese, che va valorizzato e messo in sicurezza. In ogni caso la sfida educativa è la mia priorità. Tra dieci anni l'Italia non sarà come l'avranno fatta i funzionari degli uffici studi delle banche o i politici di Montecitorio; l'Italia sarà come l'avranno fatta le maestre, i maestri, gli insegnanti".

"80 euro? Spero di allargare la platea" - "Vedo che ancora c'è chi ritiene che gli 80 euro mensili e per sempre a 11 milioni di persone non siano utili. Così come chi dice che tagliare l'Irap del 10 per cento alle imprese è troppo poco. Il solito vizio italiano. Certo, si può sempre fare di più, ma noi siamo i primi ad aver fatto il più imponente taglio strutturale delle tasse e la più grande operazione di redistribuzione della ricchezza e che sarà confermata anche nei prossimi anni. E spero allargata", ha proseguito.

"'Sblocca Italia' per reti digitali e semplificazioni" - Lo "Sblocca Italia" è "un provvedimento ambizioso per mobilitare 43 miliardi di risorse già disponibili e che si occuperà anche di efficienza energetica, reti digitali e semplificazioni burocratiche", ha affermato.

Preoccupati per la situazione in Libia e M.O - Sono "molto preoccupato per la situazione in Libia e nel Medio Oriente", ha infine detto il premier. "La questione è drammatica in molte zone non lontane da noi. Non si tratta di pensare a come ogni singolo Stato possa da solo mettere in campo iniziative. Quel tempo è finito. Queste - ha concluso - sono sfide che o l'Europa è in grado di affrontare o l'Europa non è".