FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Giustizia, nella riforma ai magistrati che sbagliano sanzioni severe

Ampliamento della responsabilità delle toghe con possibilità di rivalsa sullo stipendio da parte dello Stato. Immediata la critica dellʼAnm

magistrati,magistratura,toghe
ansa

Lo Stato avrà l'obbligo di azione di rivalsa contro i magistrati che si siano "macchiati" di negligenza grave. E' quanto prevedono le linee guida del ministero della Giustizia in tema di responsabilità civile delle toghe: "L'azione di rivalsa nei confronti del magistrato, esercitabile quando la violazione risulti essere stata determinata da negligenza inescusabile, diverrà obbligatoria".

Il ministero della Giustizia ha pubblicato le linee guida. E le prime reazioni delle toghe non si sono fatte attendere: le novità annunciate hanno il senso di una "stretta" nei confronti dei magistrati, afferma il presidente dell'Anm Rodolfo Sabelli, anche se trattandosi di una "materia delicata, aspettiamo il testo definitivo per esprimere un giudizio".

Il ministero spiega che se da una parte sarà più facile per il cittadino ottenere il risarcimento danni dallo Stato, dall'altra questo non si tradurrà sempre e automaticamente in una conseguenza per il singolo magistrato sul piano della responsabilità civile.

Le misure allo studio modificano in maniera sostanziale la legge Vassalli. Varata nel 1988, dopo i referendum sulla giustizia promossi dai Radicali, questa norma "ha funzionato in modo assolutamente limitato", fa notare il ministero, perché "pur condivisibile nell'impianto, prevede una serie di limitazioni per il ricorrente che finiscono per impedire l'accesso a questo tipo di rimedio e rendono poi aleatoria la concreta rivalsa sul magistrato". Il meccanismo, insomma, va rivisto.

Il cittadino la causa continuerà a farla allo Stato - Ma uno dei principi chiave della Vassalli resta: quello della responsabilità indiretta. A metà giugno un emendamento del leghista Gian Luca Pini presentato alla Camera alla legge comunitaria e passato anche con i voti di Forza Italia, ha cercato di scardinarlo. Ma il testo che porterà la firma del guardasigilli Orlando non prevede l'azione diretta, che metterebbe a rischio l'autonomia delle toghe. Il cittadino potrà rivalersi solo indirettamente sullo Stato. Stato sul quale, però, penderà l'obbligo di intentare l'azione di rivalsa in caso di "negligenza inescusabile".

L'altra novità riguarda le ipotesi per cui si può fare causa, che si ampliano, in scia con il diritto europeo, includendo la "violazione manifesta delle norme applicate" e anche "il manifesto errore nella rilevazione dei fatti e delle prove". Con il rischio, fa notare però l'Anm, che il magistrato sia chiamato a rispondere di situazioni che non dipendono da lui, legate al "sovraccarico di lavoro" e alla "disorganizzazione per carenza di risorse".

Metà dello stipendio potrebbe essere "sequestrato" - Rivista anche la soglia economica della rivalsa: il limite ora fissato a un terzo dello stipendio annuale del magistrato, verrà innalzato fino alla metà della medesima annualità. "Un tetto piuttosto elevato", osserva l'Anm. Nessun limite nelle ipotesi di dolo. Altro punto centrale riguarda il filtro di ammissibilità dei ricorsi: i paletti fissati da questo meccanismo si sono rivelati troppo rigidi, impedendo l'accesso ai risarcimenti. Ora si punta a un superamento. Ma ""bisogna stare attenti - avverte l'Anm - perché è alto il rischio di azioni strumentali".