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Lega, Bossi denuncia Salvini Il segretario replica: "Nessun litigio"

Il fondatore del Carroccio vuole portare in tribunale Salvini perché "mi ha negato il vitalizio". Ma lui nega: "Solo cazzate"

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Tradito, truffato e deluso dal suo "figlioccio" e dal suo partito. Così si sente il fondatore della Lega Umberto Bossi dopo che il segretario Matteo Salvini ha deciso di negargli, o meglio, decurtargli il vitalizio contravvenendo a un patto siglato tra i due. Ecco perché ha deciso di denunciarlo e portarlo in tribunale. Questione personale, e non solo, visto che senza soldi è a rischio anche l'agibilità politica del Senatur.

La replica: "Liti interne? Si scrivono solo cazzate" - La risposta del segretario federale arriva via Facebook, con questo messaggio: "Mentre la Lega si batte contro la follia di Mare Nostrum (2mila sbarchi nel week end), contro gli studi di settore e per cambiare la legge Fornero, alcuni giornali scrivono di "litigi interni alla Lega": in una parola, scrivono CAZZATE! Abbiamo querelato più volte La Repubblica, quereleremo ancora."

Vitalizi al Senatur... e Lega parte lesa - Bisogna andare indietro di qualche mese per capire meglio cosa sarebbe successo tra i due. Bossi percepisce 900mila euro di vitalizio per se stesso e per sostenere le spese del suo staff politico, il cerchio magico per intenderci. Ma, stando alla ricostruzione di Repubblica, da quando Matteo Salvini si è insediato alla segreteria l'aria è cambiata: il nuovo leader ha sempre sostenuto di non volere più pagare il Senatur (compresa la parcella milionaria presentata dal suo legale Matteo Brigardi) e, anzi, di volersi costituire parte lesa (come Lega) in tribunale nei processi contro i tre Bossi: Umberto, Renzo e Riccardo. Alla fine, grazie alla mediazione di Stefano Stefani si giunge a una sorta di compromesso: una scrittura privata nella quale Bossi accetta 400mila euro annui di vitalizio e convince il suo avvocato a rinunciare alla sua parcella (erano stati bloccati sei mln di euro per la liquidazione del legale), e Salvini rinuncia a non costituirsi parte lesa in tribunale.

Ma qualcosa non funziona. Il Senatur rispetta tutti i patti, ma il segretario no. Dopo la campagna elettorale per le europee, dice Salvini, la Lega è in rosso quindi al massimo a Bossi può garantirgli 200mila euro l'anno, non di più. E poi, ciliegina sulla torta, il 10 ottobre, nella prima udienza della Lega contro i familiari di Bossi, il segretario si costituirà pure parte lesa. E la reazione, furiosa, del Senatur non si è fatta attendere: Salvini denunciato e citato in giudizio per danni. E sul fronte penale c'è anche pronta una denuncia per truffa. Anche perché, spiega il legale di Bossi, "in questo modo l'agibilità politica di Bossi che gli era stata assicurata con 400mila euro l'anno è compromessa".

Calderoli: "Siamo uniti, tutto il resto è noia" - "Ritengo inaccettabile che giornali e giornalisti che si definiscono seri possano creare una notizia rispetto al fatto che Bossi abbia portato in giudizio la Lega o Salvini". Lo dichiara Roberto Calderoli, senatore della Lega Nord. "E' completamente falso - aggiunge - che ci sia un'azione giudiziaria da parte di Bossi nei confronti della Lega così come una mancanza di rispetto della Lega nei confronti del suo presidente. L'iniziativa è stata opera di un singolo per motivi professionali che nulla hanno a che fare con Bossi. Si mettano il cuore in pace perché è evidente anche dalle dichiarazioni di Salvini e di Bossi che la Lega è unita. Uniti si vince".