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Volvo P1800 e il nuovo Museo di Goteborg

Tgcom24 ha provato unʼicona del 1968

Volvo P1800
ufficio-stampa

Sono passati tanti anni eppure il piacere di guidare la Volvo P1800 è rimasto intenso.

Lʼauto è bella ‒ una coupé due porte con una silhouette che più slanciata non si può ‒ che Tgcom24 ha avuto la fortuna di guidare lungo le strade della Svezia, nei pressi di Göteborg, dovʼè stata invitata per conoscere il

nuovo Museo Volvo

. Icona della Casa svedese,

la P1800 (anno 1968) è ancora scattante come un tempo

, quando seminava i nemici temibili di

Simon Templar

, "il Santo" della celebre serie TV anni 60, che non ha mai rinunciato a guidare la sua coupé svedese.

Volvo P1800 e il nuovo Museo di Goteborg

In queste immagini, che Volvo ci ha dedicate in esclusiva, vediamo le linee filanti della P1800, eleganti e sportive al tempo stesso

. Per due decenni ha rappresentato un understatement di gran gusto e classe: non proprio unʼauto sportiva, ma signorile, molto svedese.

La coupé è scattante

, sa ancora il fatto suo, divertentissima la guida con un cambio manuale rigido ed è

fantastico inserire la quinta marcia dalla leva posta sul volante!

Il motore gira bene, emettendo un suono appassionante. Confortevole lʼabitacolo, ma nessun servosterzo ad aiutare il volante così ampio. Senza nostalgie riscopriamo antiche abitudini, come girare le manovelle dei finestrini, ma quel che sorprende è

la bellezza della strumentazione sul cruscotto

e lʼeleganza della plancia. I sedili sono comodissimi, super morbidi, da salotto.


Quando si dice i "valori Volvo". Eppure la

gestazione della vetturaè stata laboriosa

e forse la P1800 è stata la prima vera auto globale.

Progetto svedese, design italiano e produzione inglese prima e poi svedese

. Fu presentata a Bruxelles nel 1960 e aveva la carrozzeria in acciaio, un lungo cofano anteriore e un terzo volume posteriore alleggerito da pinne laterali sulla coda in stile americano.

Il progetto di design della P1800 fu affidato alla carrozzeria torinese Pietro Frua

, e caso volle che qui lavorasse il giovane designer industriale

Pelle Petterson

, figlio di un consulente Volvo. Fu proprio di Pelle lʼintuizione di stile definitiva. Quanto alla meccanica, Volvo aveva in casa la berlina Amazon e da qui prese il

motore 4 cilindri da 100 CV

, il più potente della gamma.


La carriera della coupé svedese ‒ unica a rivaleggiare con le sportive italiane, tedesche e inglesi ‒ conobbe altri sviluppi: il motore 2.0 da 118 CV del 1969, i

freni a disco sulle quattro ruote

e lʼiniezione elettronica, fino alla Volvo 1800 E del 1970 forte di 130 CV e capace di scendere sotto la soglia dei 10 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h.

Volvo la declinò anche in una carrozzeria station wagon (si chiamava ES

,

esordì nel 1971)

, ma non ebbe fortuna, nonostante la novità del lunotto posteriore interamente in vetro, perché le due porte non si addicevano al segmento.

A 55 anni dal debutto, Volvo P1800 fa ancora parlare di sé

. E sempre per motivi encomiabili, come la proverbiale robustezza e affidabilità. Testimoniata da

Irv Gordon, automobilista newyorkese che ne comprò una nel 1966 e ancora oggi continua a guidarla, dopo aver percorso quasi 5 milioni di km

, sempre col motore originale! Un record impossibile da battere.