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Capodanno di sangue a Istanbul: 39 morti, spettro dell'Isis

Diffusa la foto del presunto attentatore ma si teme che possa non aver agito da solo. Tra le vittime molti stranieri. Illesi 3 modenesi: "Ci siamo salvati buttandoci a terra". Lievemente ferita una bresciana

La festa per il nuovo anno in Turchia si è trasformata in un incubo di terrore e morte.

Un uomo armato, non è certo se da solo, ha fatto irruzione in un nightclub di Istanbul e ha compiuto una strage: 39 morti e una settantina di feriti, soprattutto stranieri. Poi si è dato alla fuga. In salvo un gruppo di italiani, a parte una giovane bresciana rimasta leggermente ferita. Finora non c'è stata rivendicazione, ma i sospetti sono indirizzati sull'Isis.

Il killer ha urlato "Allah Akbar" - Che dietro l'attentato ci sia la mano dell'Isis lo suggeriscono le circostanze che il killer, secondo alcuni testimoni, avrebbe urlato "Allah Akbar" durante l'assalto, e che i separatisti curdi del Pkk o del Tak in genere colpiscono obiettivi militari e non civili.

La dinamica dell'attentato - L'inferno si è scatenato intorno all'1.30 locale (le 23.30 italiane) nello scintillante "Reina", disco-club che si affaccia sulle rive del Bosforo, rinomato tra turisti e stranieri e frequentato da star e calciatori. Le immagini delle telecamere di sicurezza hanno immortalato un uomo vestito di nero e incappucciato con un fucile che ha ucciso un poliziotto ed una guardia all'ingresso e poi è entrato nel locale, sparando all'impazzata sui circa settecento presenti, alcuni dei quali si sono tuffati nelle acque gelide del Bosforo per salvarsi.

Illesi tre modenesi, lievemente ferita una bresciana - Tra i sopravvissuti, anche un gruppo di italiani (tra i quali tre modenesi) che si sono gettati a terra ai primi spari, cavandosela con qualche escoriazione. "E' accaduto tutto in un istante. Stavamo festeggiando e mangiando a tavola quando sono esplosi i primi colpi ed è scattato il panico nel locale. Ci siamo salvati buttandoci a terra", hanno raccontato. Per una giovane bresciana, in Turchia per lavoro, una leggera ferita alla testa.

Caccia all'uomo in tutto il Paese - La folle corsa ha seminato panico, decine di morti e feriti, e nella confusione il killer ha abbandonato l'arma ed è riuscito a fuggire, scatenando una gigantesca caccia all'uomo estesa a tutto il Paese, a cui partecipano almeno 17mila agenti.

Per le autorità l'attentatore è uno solo - Le autorità turche hanno riferito che si tratta di un unico assalitore, di cui ha diffuso alcune foto (un giovane con barba e capelli neri), ma non mancano i dubbi. Altre immagini mostrano un uomo con abiti bianchi e un berretto con il pon-pon, tanto che inizialmente si era pensato fosse vestito da Babbo Natale, forse per confondersi tra alcuni degli agenti di sicurezza di pattuglia nelle strade vestiti allo stesso modo. Tra l'altro, alcuni testimoni sopravvissuti alla strage hanno raccontato di aver sentito sparare da più di una persona.

Il bilancio: 39 morti e una settantina di feriti - Al momento, si contano almeno 39 morti, soprattutto stranieri: 7 sauditi, 3 iracheni, 3 giordani, 2 libanesi, una franco-tunisina ed il marito, 2 indiani, uno da Kuwait, Libia, Siria e Israele, un ventenne belga di origine turca ed un canadese-iracheno. Tra i feriti, una settantina, alcuni versano in gravi condizioni.

Erdogan: "Resteremo più uniti che mai" - Nelle ore successive all'attentato, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha tuonato contro coloro che "stanno cercando di creare caos e destabilizzare il Paese" ed ha assicurato che "manterremo il sangue freddo e resteremo piùuniti che mai".

Mattarella: "Fermezza contro la barbarie terrorista" - Unanime la condanna internazionale, dalla Casa Bianca alla Russia, all'Ue. Per l'Italia, il presidente Sergio Mattarella ha invocato "fermezza contro la barbarie terrorista" mentre il premier Paolo Gentiloni ha inviato un messaggio a Erdogan parlando di "vile e brutale attacco" e assicurando la solidarietà del governo italiano.

Il cordoglio di papa Francesco - "Purtroppo, la violenza ha colpito anche in questa notte di auguri e di speranza. Addolorato, sono vicino al popolo turco", ha detto papa Francesco all'Angelus.