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Russia al voto per le presidenziali, Putin verso il quarto mandato: "Il mio programma è quello giusto"

Esito scontato, la "battaglia" sarà solo sullʼaffluenza: osservatori e attivisti temono brogli per gonfiare i dati sulla partecipazione

Russia al voto per le presidenziali, Putin verso il quarto mandato:
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Seggi aperti dalle 8 alle 20 in Russia per le elezioni presidenziali nelle quali il presidente uscente Vladimir Putin correrà per il suo quarto mandato.

Le urne verranno chiuse per ultimo a Kaliningrad, enclave tra Polonia e Lituania e punto più occidentale della Russia. Unica incognita l'affluenza: osservatori e attivisti temono brogli per gonfiare i dati sulla partecipazione. "Il mio programma è quello giusto per la Russia", ha dichiarato Putin.

Secondo i sondaggi, Putin dovrebbe ottenere tra il 69 e il 73% dei voti. Sono 113 milioni gli elettori aventi diritto, tra residenti in patria ed expat. I primi exit-poll saranno diffusi alle 21 di Mosca, le 19 in Italia.

Alle spalle del favoritissimo Putin, a distanza abissale, ci sono il comunista Pavel Grudinin con il 10-14% e il nazionalista Vladimir Zhirinovsky con l'8-12%. La "battaglia" del presidente russo a questo giro è però prima di tutto per l'affluenza. Solo se il 70% degli aventi diritto si recherà alle urne, il suo successo sarà completo.

La protesta di Navalny - Il primo a chiedere ai russi di disertare le urne è l'oppositore Alexei Navalny. Il blogger anti-Putin nel corso degli ultimi 12 mesi ha sfidato i divieti delle autorità portando migliaia di persone in piazza contro il governo russo e la corruzione. I suoi guai giudiziari, che molti ritengono fabbricati dal Cremlino, gli hanno però impedito di candidarsi. E ora lui ha lanciato uno "sciopero degli elettori", invitando a boicottare presidenziali "farsa" senza reali alternative a Putin. Il primo nemico dell'affluenza però, più che Navalny, è proprio l'esito scontato delle elezioni. La gente - tiepidi sostenitori di Putin compresi - non è motivata a recarsi alle urne perché pensa che il proprio voto non cambierà nulla. L'obiettivo del Cremlino resta comunque lo stesso: raggiungere il 70% delle preferenze per Putin e affluenza al 70%.

Rischio brogli - Navalny sguinzaglierà 70mila osservatori per verificare la correttezza del processo elettorale e ne invierà 53 anche in Cecenia, nel feudo di Ramzan Kadyrov, dove alle presidenziali del 2012 - falsate da brogli in tutta la Russia - secondo i dati ufficiali l'affluenza fu del 92% e il 99,76% dei votanti scelse Putin. Anche l'associazione Golos, che si occupa di trasparenza e correttezza del voto, ha messo su una vasta rete di osservatori (uasi centomila) ma ha dovuto trovare in fretta e furia una nuova sede centrale per il lavoro di monitoraggio. Roman Udot, un rappresentante dell'associazione, denuncia infatti che la polizia ha minacciato il proprietario della sede precedente, che all'ultimo momento ha rescisso il contratto d'affitto con Golos. "Non devi ospitare questo evento qui o avrai dei guai", avrebbero detto gli agenti.

La squadra degli osservatori - Secondo Rbk, gli osservatori impegnati per le elezioni dovrebbero essere circa 555mila, il doppio rispetto alle presidenziali di sei anni fa. Ma ci sono osservatori e osservatori: i più affidabili e importanti a livello internazionale sono senz'altro quelli dell'Osce. Poi c'è il piccolo esercito degli osservatori amici del Cremlino: 223 arriveranno dal Kazakistan. Senza dimenticare l'ex deputato francese Thierry Mariani, che tre anni fa guidò una piccola delegazione (ovviamente non ufficiale) di parlamentari francesi nella Crimea che la Russia si era annessa l'anno prima.

Osservatori stranieri invitati da Mosca e senza alcun riconoscimento internazionale saranno presenti anche nella penisola sul Mar Nero: per esempio Andreas Maurer, capo della fazione di estrema sinistra Die Linke in un consiglio comunale della Bassa Sassonia. Abbastanza per far scrivere al quotidiano governativo russo Rossiskaia Gazeta che "osservatori tedeschi e norvegesi arriveranno in Crimea per le presidenziali".