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Migranti, Juncker: "Parlerò a Paesi Est" Gentiloni: le sue proposte insufficienti

Il presidente della Commissione Ue alla plenaria di Strasburgo: "Manca lʼunione. Non lasciare sole Italia, Grecia e Ungheria"

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Grecia e Italia sono tra gli Stati più colpiti dalla crisi dei profughi. "I numeri sono impressionanti. E' il momento di un'azione audace. E' il tempo dell'umanità". Lo ha detto il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker a Strasburgo, annunciando l'intenzione di parlare con i Paesi dell'Est per vincere le loro resistenze: "L'Europa non versa in buone condizioni, manca l'unione. Vogliamo cambiare le cose e farlo con uno sforzo congiunto".

"Sono alla guida di un organismo politico, sono un politico. Non un politicante. E' finito il tempo del 'business as usual'. Non è il momento dei discorsi ma della sincerità", ha sottolineato il presidente della Commissione Ue nel suo primo intervento sullo stato dell'Unione alla plenaria. "Sino a quando ci sarà la guerra, nessun muro, nessuna barriera fermerà questa massa di rifugiati. Bisogna evitare la demagogia. Mettiamoci noi nei loro panni: quanto pagheremmo per rifarci una vita?".

"Sulla crisi dei profughi è il momento di agire" - "Dobbiamo accettare le persone in fuga dall'Isis su territorio europeo. E' arrivato il momento di passare all'azione per gestire la crisi dei rifugiati e non c'è soluzione alternativa", ha detto ancora Juncker all'Europarlamento. "Gli standard europei, le regole sulla migrazione ci sono. Ma sono gli Stati membri che non le hanno applicate. Ora devono rispettarle: è in gioco la credibilità dell'Europa".

"Serve un sistema di ripartizione permanente" - "La Commissione Ue propone un meccanismo di redistribuzione permanente che ci permetterà di affrontare situazioni di crisi in modo più agevole in futuro", ha ribadito Juncker. "Mi appello gli Stati membri affinché adottino" il ricollocamento di 160mila profughi "al prossimo consiglio dei ministri interno. Spero non ci sia retorica, abbiamo bisogno di fatti".

"Pacchetto per l'immigrazione legale nel 2016" - "La Commissione presenterà un pacchetto sull'immigrazione legale per i primi mesi del 2016", ha annunciato il presidente della Commissione. "Bisogna accettare l'idea che l'immigrazione non è solo un problema ma una risorsa". "Questa Commissione non abolirà il Trattato di Schengen". "Dobbiamo permettere ai richiedenti asilo di lavorare" mentre la loro domande vengono trattate.

"Non lasciare sole Italia, Grecia e Ungheria" - "L'Italia, la Grecia e l'Ungheria non devono essere lasciate sole", è l'appello di Juncker. "La Commissione Ue viene additata di non fare le cose bene quando le cose in patria non funzionano. Questo scaricabarile, non aiuta rifugiati. E' necessaria un'agenda comune per agire". "Chi critica l'integrazione europea deve riconoscere che questo è un luogo di pace e stabilità e di questo dobbiamo andare orgogliosi".

"La storia europea è storia di rifugiati" - "La nostra storia, la storia di noi europei, è la storia di rifugiati. E stiamo parlando non di secoli fa, ma di pochi anni fa", ha fatto presente Juncker all'Europarlamento.

Berlino: "Siamo in linea con Juncker" - Il governo tedesco appoggia le proposte del presidente della Commissione Ue: "Si tratta di punti essenziali, rispetto ai quali siamo assolutamente in linea con il presidente della Commissione Juncker", ha detto il portavoce Steffen Seibert.

Gentiloni: "Proposte giuste ma insufficienti" - L'Italia invece è più scettica. Il presidente della Commissione Ue Juncker ha fatto "proposte che hanno uno spirito giusto ma che continuano a non prendere sufficientemente in considerazione il carattere permanente della sfida che abbiamo davanti", ha infatti detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni alla Camera. "Serve un asilo europeo, serve una lista europea dei Paesi sicuri, servono rimpatri gestiti e finanziati a livello europeo", ha aggiunto.