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Italiani rapiti in Libia, il premier di Tripoli: "Non crediamo siano stati gli scafisti"

Il capo del governo non riconosciuto parla del sequestro dei quattro dipendenti della Bonatti e attacca: "LʼItalia non fa nulla contro terroristi e criminali". Minniti al Copasir: "Eclusa la pista degli scafisti, è un rapimento per soldi"

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tgcom24

Il capo del governo di Tripoli, non riconosciuto dalla comunità internazionale, considera "molto scarsa la probabilità che il rapimento degli italiani abbia una relazioni con i trafficanti", ipotesi avanzata dagli 007. Piuttosto, dice Khalifa al-Ghweil in un'intervista a La7, "crediamo che si tratti di criminali con l'obiettivo di turbare le relazioni che vogliamo instaurare con l'Italia".

Italiani rapiti in Libia, il premier di Tripoli: "Non crediamo siano stati gli scafisti"

"Seguiamo con molta attenzione questa spiacevole faccenda - prosegue il premier di Tripoli, il cui esecutivo si oppone a quello di Tobruk, riconosciuto dalla comunità internazionale - Quello che so è che questi 4 italiani arrivavano dalla Tunisia per rientrare nello stabilimento dalla tangenziale Atuila, che porta alla strada principale ad ovest di Sabrata e in quel punto sono stati rapiti. Abbiamo attivato i nostri servizi segreti e l'intelligence di cui disponiamo".

"L'Italia non ha fatto nulla contro il terrorismo" - Al-Ghweil attacca poi il governo italiano: "Devo sottolineare la riluttanza del governo italiano di collaborare con noi e la sua debolezza nel combattere il terrorismo e i criminali. Questo ha fatto sì che i criminali trovassero un ambiente favorevole per espandersi. Non non abbiamo mezzi e l'Italia non ha fatto niente per aiutarci a combattere il terrorismo in Libia". E conclude: "Nonostante tutto, il nostro governo di salvezza nazionale a Tripoli sta facendo del suo meglio per combattere l'immigrazione clandestina e salvare i profughi ma purtroppo abbiamo trovato solo rifiuti da parte dell'Europa e l'Italia è al primo posto di questa riluttanza".

Gentiloni: "Occorrono prudenza e riserbo" - "Il modo migliore per aiutare il nostro lavoro è la prudenza, il riserbo, il non inseguire il carosello di rivendicazioni, ipotesi, retroscena che vengono fatti in modo più o meno strumentale". Lo dice il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. "Le forze della diplomazia, dell'intelligence e della sicurezza stanno lavorando. Ovviamente il nostro obiettivo è riportare a casa i quattro connazionali", aggiunge. I quattro italiani, rapiti il 20 luglio nei pressi di Mellitah, sono Gino Pollicardo, Fausto Piano, Filippo Calcagno e Salvatore Failla.

Minniti: "Escludere la pista degli scafisti" - La pista degli scafisti per il rapimento degli italiani in Libia non è da considerare, si tratta sostanzialmente dell'iniziativa di una banda di soggetti non legati al terrorismo e che probabilmente cercano di monetizzare questa azione. Lo ha detto, secondo quanto si apprende, il sottosegretario con delega ai Servizi Marco Minniti in una audizione al Copasir.