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Isis, italiano detenuto ad Erbil "Voleva unirsi agli jihadisti"

Il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, conferma che lʼarresto è avvenuto nel luglio 2014. Il presidente della regione autonoma, Barzani: "Era entrato nel Kurdistan dalla Turchia per arruolarsi"

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Un italiano è stato arrestato a luglio nella zona di Erbil, nel Kurdistan iracheno, ed è detenuto dal dipartimento antiterrorismo. Lo ha confermato il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, precisando di essere stato informato della vicenda da pochi minuti. Si sospetta che l'uomo volesse arruolarsi con i miliziani dell'Isis. Del caso, ha aggiunto il titolare della Farnesina, "si sta occupando il consolato italiano".

Consolato attivo da settembre - Secondo quanto riferito dall'ambasciatore italiano a Baghdad, Massimo Marotti, l'Italia è stata informata nel settembre 2014 dell'arresto di un suo cittadino da parte delle autorità del Kurdistan iracheno, e "gli sta fornendo assistenza consolare". L'arresto, ha confermato l'ambasciatore, è avvenuto in luglio, ma i diplomatici italiani non hanno ancora ricevuto gli atti da cui risultino i reati di cui e' accusato.

Barzani: "Italiano voleva unirsi a jihadisti" - Il cittadino italiano arrestato dalle autorità curde irachene "era entrato nel Kurdistan dalla Turchia per unirsi all'Isis". Lo ha affermato il presidente della regione autonoma dell'Erbil, Massud Barzani, in un'intervista al quotidiano panarabo Al Hayat. "Una storia strana", ha aggiunto Barzani, visto che l'uomo era entrato nel Kurdistan iracheno "con un visto regolare". Al momento l'ambasciatore Marotti ha dichiarato di non poter confermare se si tratti della stessa persona di cui ha parlato Barzani.