Il sogno di Martin Luther King, quel sogno che nell'agosto 1963 cambiò le sorti della storia, oggi, esattamente 50 anni dopo, è ancora vivo. Lo testimoniano le migliaia di persone che a Washington si sono riunite davanti al National Mall, proprio dove King pronunciò lo storico discorso "I have a Dream". "Il lavoro non è finito. Il viaggio non è completato. Possiamo e dobbiamo fare di più", è l'esortazione del figlio maggiore di King, Martin Luther King III.
Lewis: "Non ci si può arrendere" - In strada sfilano magliette dedicate al primo presidente afroamericano, Barack Obama, con la scritta "My dream", e quelle in ricordo di Trayvon Martin con "la giustizia non è né bianca né nera". "Non possiamo arrenderci. Non possiamo mollare. Non possiamo soccombere", afferma John Lewis, l'unico ancora in vita fra coloro che intervennero sul palco del Mall nel 1963 insieme a King.
Holder: "Senza Martin Luther King, Obama non ci sarebbe" - Senza la marcia del 1963 e senza coloro che vi hanno partecipato "non sarei il ministro della Giustizia e Barack Obama non sarebbe il presidente" sottolinea Eric Holder, il primo afroamericano diventato ministro della Giustizia. "La nostra attenzione ora si è ampliata. Include le donne, i latinos, gli asiatici americani, i gay e le lesbiche, le persone disabili e tutti coloro che nel Paese reclamano ancora uguaglianza. Ritengo che nel 21mo secolo vedremo un'America più perfetta e più giusta".
Quanto inserito fra l'1.00 e le 8.00 verrà moderato a partire dalle ore 8.00
Nessun commento
Metti il tuo like ad un commento
Sarà pubblicato al più presto sul nostro sito, dopo essere stato visionato dalla redazione
Il commento verrà postato sulla tua timeline Facebook
I commenti in questa pagina vengono controllati
Ti invitiamo ad utilizzare un linguaggio rispettoso e non offensivo, anche per le critiche più aspre
In particolare, durante l'azione di monitoraggio, ci riserviamo il diritto di rimuovere i commenti che:
- Non siano pertinenti ai temi trattati nel sito web e nel programma TV
- Abbiano contenuti volgari, osceni o violenti
- Siano intimidatori o diffamanti verso persone, altri utenti, istituzioni e religioni
- Più in generale violino i diritti di terzi
- Promuovano attività illegali
- Promuovano prodotti o servizi commerciali