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Raid Siria, Mosca: "Lo scopo degli Usa è cacciare Assad"

Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova

Raid Siria, Mosca:
-afp

La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha detto che dietro al raid in Siria si cela il desiderio degli Stati Uniti di cacciare il presidente siriano Bashar Hafiz al-Asad.

"Dal punto di vista diplomatico - ha detto Zakharova - è un colpo inflitto non solo su un punto geografico del mappamondo, è un colpo arrecato al diritto internazionale e all'intero sistema dei rapporti internazionali. Lo scopo lo si può solo spiegare con il ritorno del concetto Assad se ne deve andare e dell'idea della Primavera araba che si voleva mettere in atto alcuni anni fa, e che ora si vuole rianimare con la forza", ha dichiarato.

In precedenza Vladimir Putin aveva definito l'attacco "un atto di aggressione" contro un Paese che sta combattendo il terrorismo sul suo territorio. Per Putin, inoltre, l'intervento senza un mandato del Consiglio di sicurezza dell'Onu è una violazione del diritto internazionale. L'ayatollah Ali Khamenei, guida suprema iraniana, ha definito Trump, Macron e May "criminali". "Dichiaro fermamente che i presidenti degli Stati Uniti, di Francia e Gran Bretagna hanno commesso un grave crimine", si legge in un suo tweet.

La reazione russa - In una nota, Putin ha aggiunto che "con questo comportamento gli Stati Uniti vanno ad aggravare la catastrofe umanitaria in Siria causando sofferenza alla popolazione civile e finiscono per favorire i terroristi che da sette anni affliggono la popolazione siriana. Inoltre in questo modo si va a provocare una nuova ondata di profughi dalla Siria e più in generale dall'intera regione mediorientale".

Nella stessa nota il presidente russo ha definito l'attacco chimico a Douma una "messa in scena che gli Stati Uniti hanno strumentalizzato". In quanto secondo Putin "gli esperti russi presenti sul posto non hanno trovato prove che sostanze chimiche fossero state utilizzate contro i civili". Putin ora ha intenzione di chiedere una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza dell'Onu per discutere l'attacco della coalizione occidentale in Siria.

In merito all'attacco in Siria dal ministero degli Esteri russo hanno detto anche: "In questo modo Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna stanno dando una mano ai terroristi a ricompattare le fila". Hanno fatto sapere in una nota diffusa dall'agenzia Tass. Dal ministero hanno fatto notare che "l'aggressione è avvenuta nel momento in cui l'esercito siriano stava portando avanti un'offensiva di successo contro i gruppi terroristici" quali Isis e Fronte al-Nuṣra. "Significa che gli Usa e i loro alleati vogliono dare ai radicali e agli estremisti la possibilità di rimettersi in forze prolungando in questo modo lo spargimento di sangue in terra siriana".

Il ministero della Difesa russa ha riferito che nell'attacco alla Siria "oltre 100 missili da crociera e missili aria-terra sono stati lanciati da navi statunitensi, britanniche e francesi". Ma sempre secondo la Difesa non ci sono state vittime. "Secondo le informazioni preliminari, non c'è alcuna vittima tra la popolazione civile o nei ranghi dell'esercito siriano", ha detto il generale Sergei Rudskoi, dello Stato maggiore russo, in una conferenza stampa.

Dopo l'attacco l'ambasciatore russo a Washington, Anatoly Antonov, ha avvertito che l'azione "non resterà senza conseguenze". E ha detto in una nota che: "Tutta la responsabilità sta a Washington, Londra e Parigi.  Gli Stati Uniti, Paese che ha il più grande arsenale di armi chimiche, non ha il diritto morale di accusare altri Paesi".

La reazione iraniana - L'ayatollah Ali Khamenei, guida suprema iraniana, ha definito Trump, Macron e May "criminali" dopo l'attacco congiunto in Siria. "Dichiaro fermamente che i presidenti degli Stati Uniti, di Francia e Gran Bretagna hanno commesso un grave crimine - si legge in un suo tweet -. Non otterranno alcun beneficio; proprio come non hanno fatto in Iraq, in Siria e in Afghanistan, negli ultimi anni, commettendo gli stessi atti criminali".

Anche il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Bahram Ghasemi, ha condannato il raid. Ha detto: "Gli Stati Uniti e i loro alleati non hanno prove sull'attacco chimico in Siria e sono responsabili per le conseguenze regionali che seguiranno all'attacco deciso senza aspettare che prendessero una posizione gli ispettori dell'Opac", lo riportano i media americani.