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La Chiesa "apre" al matrimonio per i preti

Pietro Parolin, nuovo segretario di Stato Vaticano: "Non è un dogma, ma tradizione ecclesiastica"

Ap/Lapresse

Il connubio tra matrimonio e sacerdozio non è più un tabù. A mettere in discussione l'obbligatorietà del celibato per gli ecclesiastici è un personaggio ai vertici della Chiesa come l'arcivescovo e nuovo segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin. “Il celibato sacerdotale non è un dogma della Chiesa, ma una tradizione ecclesiastica” avrebbe dichiarato il nunzio durante un'intervista al quotidiano venezuelano “El Universal”.

La questione riguardante l'intangibilità del celibato per i sacerdoti era già stata sollevata da diversi teologi e studiosi, dando vita ad un dibattito che non ha lasciato indifferente il Vaticano. Le dichiarazioni di Parolin, che a metà ottobre tornerà a Roma per ricoprire il nuovo ruolo di segreterio di Stato, si sono così inserite con prepotenza all'interno della discussione e obbligheranno il Papa ad una riflessione sull'argomento.

“E' possibile – ha dichiarato il braccio destro di Francesco – riflettere sulle questioni che non costituiscono articoli di fede, naturalmente evitando di creare spaccature all'interno della Chiesa”. Parolin afferma la necessità da parte dell'istituzione vaticana di confrontarsi e, se possibile, aprirsi ai cambiamenti e alle necessità della realtà attuale. Il nunzio rimane personalmente fedele all'idea di un sacerdozio che esclude il matrimonio, secondo “la volontà di Dio e la storia della Chiesa”, ma ammette la necessità di gettare uno sguardo alla situazione presente, caratterizzata anche da una “scarsezza del clero”.