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Siria accetta blocco delle armi, Usa scettici
Cancellato il consiglio di sicurezza dell'Onu

Il premier siriano, Wael al-Halqi, ribadisce il "sì" di Damasco alla consegna delle armi chimiche alla comunità internazionale. Ma il presidente Usa chiederà lʼautorizzazione allʼuso della forza

Ansa

Damasco affiderà il proprio arsenale chimico al controllo internazionale, anche perché in tal modo si potrà "risparmiare il sangue" del popolo siriano. Lo ha ribadito il premier siriano, Wael al-Halqi. Barack Obama annuncia però che chiederà comunque al Congresso di autorizzare l'uso della forza. Per dare una chance all'opzione diplomatica, il presidente Usa chiederà tuttavia di ritardare il voto. Cancellato il consiglio di sicurezza dell'Onu.

La riunione al Palazzo di Vetro è stata annullata dopo che la Russia ha ritirato la richiesta di convocazione. Un segno delle difficoltà incontrate nelle ultime ore per mettere a punto un testo di risoluzione sulla Siria.

Cameron: "Risoluzione all'Onu" - La Gran Bretagna, gli Stati Uniti e la Francia presenteranno una risoluzione all'Onu sulla Siria. Lo afferma il premier britannico, David Cameron, che aggiunge: "Dubbioso sulla veridicità della proprosta di Damasco di consegnare le armi chimiche". La cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha dichiarato di vedere una chance per una soluzione pacifica. "C'è un piccolo spiraglio di speranza che la diplomazia e la politica abbiano una chance: la dobbiamo sfruttare", ha detto parlando a un comizio vicino a Friburgo.

Damasco: "Accettiamo la proposta russa"
- Anche il ministro degli Esteri, Walid al Muallim, in un incontro con Serghiei Narishkin, presidente della Duma, ramo basso del Parlamento russo, a Mosca, ha sottolineato il via libera alla proposta russa. "Abbiamo avuto una serie di colloqui molto positivi e in serata abbiamo acconsentito alla proposta russa", ha scritto l'agenzia Interfax citando il ministro.

Damasco: "Mostreremo i nostri arsenali" - "Siamo pronti ad annunciare dove si trovano le armi chimiche, a cessarne la produzione e a mostrarne le strutture ai rappresentanti della Russia, di altri Paesi e delle Nazioni Unite", ha detto il ministro degli Esteri siriano Walid Muallem in una dichiarazione battuta dall'agenzia russa Interfax. "La nostra adesione all'iniziativa russa ha per obiettivo quello di cessare di avere tutte le armi chimiche", ha assicurato il capo della diplomazia siriana.

Stati Uniti: "Capire se fanno sul serio" - La proposta russa è, secondo il presidente americano, Barack Obama, "uno sviluppo potenzialmente positivo, se reale". Gli Usa, però, non vogliono "tattiche dilatorie che riportino a una situazione di stallo". La Casa Bianca, da parte sua, seguirà "ogni via diplomatica. Ma il problema non è aver fiducia ma verificare la loro validità. Capire se fanno sul serio".

All'Onu scontro tra Parigi e Mosca - "Inaccettabile": così il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov ha definito la proposta di Parigi di adottare una risoluzione al Consiglio di sicurezza dell'Onu sulla Siria in base al 'capitolo sette', che evoca il ricorso alla forza. Lavrov ha sottolineato che "la proposta francese di approvare una risoluzione al consiglio di sicurezza dell'Onu attribuendo alle autorità siriane la responsabilità per un possibile uso di armi chimiche è inaccettabile".

Usa: "Non temiamo le minacce di Assad"
- In una serie di interviste a diversi network americani, Barack Obama ha invece spiegato che "c'è da capire bene cosa sta succedendo. Immagino che anche il Congresso avrà bisogno di tempo per prendere le sue giuste decisioni: penso settimane". Tanto che, se si votasse oggi, "non sarei molto fiducioso che la mozione possa essere approvata". Ad ogni modo, il presidente americano ha sottolineato come Assad non abbia "mezzi credibili per minacciare di rappresaglia gli Stati Uniti in caso di un attacco".

Francia presenta risoluzione Onu - Il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, ha annunciato che Parigi presenterà alle Nazioni Unite una bozza di risoluzione per chiedere a Damasco di rendere pubblico il proprio arsenale chimico. "Non vogliamo - ha spiegato - che la proposta russa sulla Siria possa essere utilizzata come manovra diversiva" da parte del regime di Assad. "Tutte le opzioni, anche quella militare, sono ancora sul tavolo", ha aggiunto.

Armi chimiche, Russia lavora a piano "concreto" - Mosca intanto sta lavorando su un piano "effettivo, concreto" per mettere le armi chimiche siriane sotto il controllo internazionale e ne sta discutendo i dettagli con Damasco. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, precisando che il piano sarà presentato presto alle altre nazioni e che la proposta non è interamente russa ma si è sviluppata su contatti con gli Stati Uniti.