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Morto di cancro il capo-eroe di Fukushima

Lʼex dirigente della centrale aveva sfidato le radiazioni per raffreddare i reattori danneggiati dal sisma del 2011. Nel frattempo in Giappone si riapre la corsa al nucleare per riavviare 10 impianti

Ap/Lapresse

Sebbene Tepco abbia smentito ogni correlazione tra tumore ed esposizione alle radiazioni, l'ex capo della centrale nucleare di Fukushima, Masao Yoshida, l'eroe che autonomamente decise di raffreddare i reattori danneggiati dal sisma del 2011 con acqua di mare violando gli ordini dei superiori, è morto in un ospedale di Tokyo per un cancro all'esofago. Yoshida, 58 anni, s'era dimesso a dicembre 2011 dalla carica a causa della malattia.

Non si ferma la corsa al nucleare - Sono quattro le utility giapponesi che hanno presentato domanda alla Nuclear Regulation Authority, l'agenzia sulla sicurezza nucleare, allo scopo di poter far ripartire un totale di 10 reattori, a un giorno dall'entrata in vigore della nuova regolamentazione. Assente dall'elenco, invece, la Tepco, il gestore della disastrata centrale di Fukushima, all'origine della peggiore crisi nucleare dopo Cernobyl.

Le richieste (ognuna si compone di quasi 10mila pagine) sono state depositate da 4 delle dieci principali utility regionali, alle prese con oneri in aumento per l'importazione di combustibili fossibili per compensare lo stop ai reattori post-Fukushima (attualmente ne sono in funzione solo 2 su 50 complessivi): Kansai Electric Power, Shikoku Electric, Kyushu Electric Power e Hokkaido Electric Power. La Tepco ha reso noto la scorsa settimana che avrebbe cercato il riavvio dei reattori n.6 e 7 della centrale di Kashiwazaki-Kariwa (prefettura di Niigata), la più grande al mondo per capacità di generazione elettrica.

La decisione, presa dal consiglio direttivo della compagnia senza consultazioni, ha creato una dura reazione degli amministratori locali, tra cui il governatore di Niigata, Hirohiko Izumida, che ha chiesto urgenti spiegazioni alla società.