Nuova minaccia di Teheran: "Per gli Stati Uniti attaccarci sarebbe un suicidio". Intanto l'ambasciatore iraniano presso la Santa Sede ribadisce l'invito al Papa a Teheran
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L'Iran è in grado, se attaccato dagli Stati Uniti, di colpire le forze americane, ovunque si trovino nel mondo. Lo ha detto l'ambasciatore iraniano a Mosca, Seyyed Mahmoud-Reza Sajjadi, sottolineando che "gli americani sanno bene qual è il nostro potenziale. L'Iran è in un'ottima posizione per reagire a un attacco che, per gli americani, sarebbe un suicidio".
L'ambasciatore iraniano a Mosca, Seyyed Mahmoud-Reza Sajjadi, ha detto in una conferenza stampa nella capitale russa che gli Stati Uniti commetterebbero un errore in caso di attacco militare contro l'Iran. "Gli americani conoscono molto bene l'Iran e quale sia il nostro potenziale", ha detto Sajjadi citato da Interfax. "L'Iran è in un'ottima posizione per effettuare attacchi in tutto il mondo in rappresaglia all'America... Un attacco all'Iran sarebbe per loro un suicidio".
Ambasciatore iraniano: "Pronti ad accogliere il Papa a Teheran"
Il presidente iraniano Mahmoud Ahmaddinejad ha invitato da tempo papa Benedetto XVI a visitare l'Iran. "Se il Santo Padre decidesse di compiere questo viaggio, saremmo pronti ad accoglierlo in maniera eccellente e con entusiasmo", ha detto stamani l'ambasciatore iraniano presso la Santa Sede, Alì Akbar Naseri.
L'invito del presidente iraniano - ha spiegato il diplomatico - risale al novembre 2010, quando il cardinale Jean Louis Tauran, presidente del Consiglio per il dialogo interreligioso, si recò a Teheran in occasione della settimo incontro del dialogo tra Santa Sede e Iran.
In quell'occasione il porporato portò anche un messaggio personale di Benedetto XVI ad Ahmadinejad. Ormai da lungo tempo infatti - ha ricordato l'ambasciatore Naseri - Iran e Santa Sede hanno rapporti "molti sinceri e cordiali", una collaborazione su questioni culturali e scientifiche, e un dialogo interreligioso strutturato in incontri che avvengono ogni due anni.