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Batterio killer, origine nei germogli di soia
Berlino: "Chiusa azienda vicino ad Amburgo"

Il ministro dellʼAgricoltura conferma accertamenti sulla leguminosa. Le vittime salgono a 22

Getty

I germogli di soia potrebbero essere l'origine del batterio killer E.

Coli. Lo sostengono fonti istituzionali della Bassa Sassonia, l'area tedesca più colpita dall'emergenza sanitaria. La notizia è stata confermata anche dal governo di Berlino, che nelle scorse ore aveva annunciato accertamenti su un prodotto che anche in passato aveva provocato epidemie legate al batterio E.Coli. Il bilancio delle vittime è salito a 22.

Lo ha reso noto il Centro Europeo di Stoccolma per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie, precisando che tutti i decessi si sono finora verificati in Germania tranne uno, avvenuto in Svezia.

Chiusa azienda vicino ad Amburgo
Gert Lindemann, il ministro dell'Agricoltura della Bassa Sassonia, ha annunciato che un'azienda produttrice di soia nella regione di Uelzen è stata chiusa e che i risultati di ulteriori test sono attesi per lunedì. Il ministro ha spiegato che ci sono "tracce molto chiare che conducono a questa azienda quale fonte dell'infezione". Due persone che lavoravano nella fattoria di Uelzen sono state contagiate con il batterio E. Coli, ha aggiunto Lindemann. I sospetti si concentrano su 18 diversi tipi di germogli tra cui quelli di fagiolo mungo, broccoli, piselli, ceci, ravanelli e lenticchie. Lindemann ha detto che queste specie sono cresciute in botti con vapore, ambiente ideale per la moltiplicazione dei batteri, ed è possibile sia che l'acqua sia stata contaminata con l'E. Coli sia che i semi, acquistati in Germania e in altri Paesi, contenessero già il batterio. Mentre gli agricoltori dell'azienda non hanno usato nessun concime che possa aver provocato l'epidemia.

I numeri dell'epidemia
I casi conclamati di contagio in Europa ammontano a 1.605, cui ne vanno aggiunti altri 658 colpiti dall'Hus, una sindrome correlata all'infezione che colpisce i reni e provoca forte anemia. Ancora una volta, ha sottolineato l'istituto svedese, la maggior parte degli episodi, 1.536 e 627 rispettivamente, si sono concentrati in territorio tedesco. Nel giro di appena 24 ore la variazione in aumento è stata di 328 e 107 unità. Tra i nuovi casi di contagio da Ehec, quattro sono stati localizzati in Gran Bretagna e altrettanti in Danimarca, a conferma che il fenomeno appare comunque interessare essenzialmente il Nord-Europa.