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Libia, sferrato l'attacco contro Gheddafi

Aereo francese apre il bombardamento dopo il via libera dal summit di Parigi

LaPresse

Dopo il via libera del summit di Parigi, è partito l'attacco militare contro le forze del colonnello Muammar Gheddafi.

Lo riferisce il ministero della Difesa francese. Poco prima il presidente francese, Nicolas Sarkozy, aveva dichiarato che gli alleati erano pronti a qualsiasi intervento contro il Colonnello Gheddafi. Jet francesi si erano portati sopra la città di Bengasi, base dei rivoltosi e da stamattina teatro di un violento attacco da parte delle forze governative. Mentre sei F-16 danesi sono atterrati alla base di Sigonella, in Sicilia. Il premier Berlusconi: "Per ora l'Italia metterà a disposizione solo le basi. Spero in un ripensamento di Gheddafi".

23.38 - Arrestati 4 reporter di Al Jazeera
Quattro giornalisti di Al Jazeera sono stati arrestati dalle forze di sicurezza libica nella Tripolitania, la parte occidentale del Paese. Lo riferisce la stessa rete qatariota specificando che si tratta di un britannico, un norvegese, un tunisino e un mauritano.

23.19 - "Reagiremo ad attacco crociato"
Il leader libico Muammar Gheddafi, in un messaggio audio, condanna l'attacco sferrato dalle forze occidentali contro la Libia. "Reagiremo all'aggressione coloniale dei crociati", ha detto Gheddafi lanciando un appello agli africani, arabi, latino-americani e asiatici perché "rimangano a fianco del popolo libico contro il nemico".

23.01 - Gheddafi: "Colpiremo i civili"
Gheddafi ha minacciato di attaccare "obiettivi civili e militari" nel Mediterraneo. Quest'ultimo, secondo il leader libico, si è ormai trasformato in "un campo di battaglia". Il Colonnello ha anche annunciato che "i depositi di armi sono stati aperti" per consentire al popolo di difendere la Libia.

22.40 - Parigi: "Nessun caccia abbattuto"
L'esercito francese smentisce la notizia diffusa dalla tv libica secondo cui un aereo francese sarebbe stato abbattuto nella regione di Tripoli.

22.17 - Bombe su città natale di Gheddafi
Fonti libiche hanno riferito che è stata bombardata Sirte, città natale di Gheddafi.

21.52 - Tv: "Abbattuto caccia francese"
Un aereo francese sarebbe stato abbattutto in Libia. Lo dice la tv di Stato libica.

21.38 - Obama: "Niente truppe Usa in Libia"
Il presidente Usa Barack Obama ha spiegato che gli Stati Uniti non dispiegheranno truppe americane sul suolo libico dove è stato dato il via a una "limitata azione militare" per imporre l'attuazione della risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

21.35 - "Aerei italiani non in volo"
L'Italia non sta partecipando ne ha partecipato a raid aerei sulla Libia. Lo si apprende da fonti della Difesa.

21.24 - Bossi: "Era meglio essere cauti"
"L'ho detto subito: era meglio essere più cauti". Così il leader della Lega, Umberto Bossi, sulla crisi libica. "Penso che ci porteranno via il petrolio e il gas e con i bombardamenti che stanno facendo verranno qua milioni di immigrati, scappano tutti e vengono qua", ha detto Bossi sottolineando come il Consiglio dei ministri avesse chiesto una posizione più cauta. LEGGI L'ARTICOLO

21.05 - Al via operazione "Odissea dell'alba"
L'attuale coordinamento delle operazioni militari denominate "Odyssey Dawn" (Odiessea dell'alba) della coalizione occidentale in Libia è affidata al comando statunitense in Africa.

20.55 - In azione forze britanniche
Le forze britanniche sono in azione sulla Libia. Lo ha annunciato fuori da Downing Street il primo ministro britannico David Cameron.

20.53 - Caccia su Tripoli
"I caccia stranieri stanno bombardando degli obiettivi civili a Tripoli". Lo ha annunciato la tv di Stato, secondo la quale sarebbero state colpiti anche dei civili.

20.48 - Navi Usa lanciano missili Cruise
E' cominciato l'attacco con i cruise Usa. Sono prese di mira le difese aeree della Libia.

20.46 - Esplosioni a Tripoli
Forti esplosioni sono state udite questa sera ad est di Tripoli e palle di fuoco sono state viste all'orizzonte. Lo riferiscono testimoni sul posto.

20.37 - Frattini: "Capodichino base del coordinamento"
"L'Italia ha raggiunto l'obiettivo di spostare la base di coordinamento a Capodichino. Lì si deciderà dove e quando colpire la Libia". Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini al Tg1. "Questo - ha aggiunto il capo della diplomazia italiana - è un successo dell'Italia come un successo dell'Italia è la partecipazione di due Paesi arabi e della Lega Araba".

20.18 - La Russa: "Aerei ponti, in volo in 15 minuti"
Per fronteggiare la crisi libica "abbiamo già messo a disposizione le basi e, se necessario, sono disponibili gli aerei", in particolare "quattro Tornado con capacità di distruggere radar e postazioni missilistiche" e "sei caccia intercettori, che sono pronti ad alzarsi in volo in 15 minuti". Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, aggiungendo che "c'è anche la nostra portaerei con a bordo otto aerei".

20.14 - Allerta alle frontiere italiane
Il capo della polizia, Antonio Manganelli, ha inviato una circolare a prefetti e questori perché sia innalzato il livello di attenzione sugli obiettivi sensibili, soprattutto alle frontiere.

20.10 - Sottomarini Usa pronti a intervenire
La marina Usa ha schierato tre sottomarini nel Mediterraneo per preparare attacchi contro la Libia. Lo ha detto un responsabile della Difesa Usa.

19.32 - Russia deplora attacco aereo
La Russia, attraverso il suo ministero degli Esteri, ha deplorato l'intervento militare in Libia, dove alcuni aerei francesi hanno iniziato le operazioni per l'applicazione della risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza.

19.23 - Appello della Croce Rossa internazionale
La Croce Rossa internazionale ha lanciato un appello a tutte le parti in causa in Libia perché sia garantito l'accesso di medici e ambulanze alle zone colpite per soccorrere i feriti.

19.21 - Milizie pro-Gheddafi attaccano Misurata
La città di Misurata, a Est di Tripoli, è sotto il fuoco di artiglieria delle forze pro-Gheddafi. Lo ha riferito alla Cnn un testimone sul posto.

19.13 - Tv di Stato: "Vittime di una crociata ebreo sionista di Sarkozy"
"Siamo vittime di una nuova crociata da parte dei francesi e del loro presidente, il noto ebreo sionista Sarkozy". E' quanto ha annunciato la tv di Stato libica. "Stiamo vivendo un nuovo Iraq - spiega un conduttore - come avvenuto nel 2003 Bengasi è stata bombardata. Il compotto contro di noi è evidente - ha aggiunto -. In questa città devono finire le divisioni e dobbiamo ritornare uniti".

18.59 - Movimento aerei alla base di Trapani
Nella base del 37/o stormo dell'Aeronautica militare a Trapani Birgi sono da poco atterrati altri due aerei militari canadesi. In tutto, gli aerei canadesi giunti alla base sono otto. Mentre sulla base dell'Aeronautica è sceso il buio, i velivoli continuanao ad alternare decolli e atterraggi.

18.54 - Raid distruggono quattro tank libici
Quattro carri armati appartenenti alle truppe del colonnello Muammar Gheddafi sono stati distrutti nel corso del raid degli aerei francesi in Libia. Lo ha riferito l'emittente Al Jazeera, citando una propria fonte in Libia, secondo cui il raid è avvenuto a sud-Ovest di Bengasi.

18.50 - Pronti gli aerei italiani
Decine di aerei italiani che potrebbero partire in qualunque momento dalla Sicilia per prendere parte all'operazione in Libia sono schierati sulla base di Trapani. Lo conferma una fonte dell'Aeronautica.

18.29 - Bombardamenti concentrati intorno a Bengasi
I raid aerei francesi sono concentrati su una zona compresa entro un raggio di 100-150 chilometri da Bengasi. Lo ha reso noto il ministero della difesa francese.

18.25 - Venti gli aerei impegnati nel raid
Sarebbero una ventina gli aerei francesi impegnati nel raid aereo sulla Libia. L'emittente Al Arabiya ha confermato che l'azione militare è in corso "da più di trenta minuti".

18.06 - A Tobruk esplode la festa tra la folla

E' esplosa la festa in piazza Tahrir a Tobruk non appena dal maxi schermo che trasmette 24 ore al giorno le immagini della tv Al Jazeera è giunta notizia del primo attacco dell'aviazione francese.

18.03 - "Colpito primo obiettivo"
Un portavoce del ministero della Difesa francese ha annunciato che un aereo dell'aviazione francese ha colpito il primo obiettivo a terra, un veicolo, in Libia.

18.00 - AEREO FRANCESE SFERRA L'ATTACCO
Un velivolo militare francese ha sferrato l'attacco missilistico sulla Libia alle 17.45 ora italiana. Lo comunica il ministero della Difesa di Parigi.

17.41 - Caccia canadesi in rotta verso l'Italia
Alcuni caccia canadesi sono in rotta verso il sud dell'Italia. E' quanto riferiscono fonti militari citate dall'agenzia di stampa Belga. Si tratta di aerei da combattimento CF-18 partiti ieri dalla base aerea di Bagotville, in Quebec, e che stamattina hanno fatto scalo nell'aeroporto scozzese di Prestwick, nei pressi di Glasgow. Sette di questi aerei - riferiscono sempre le stesse fonti - sono già decollati alla volta dell'Italia, mentre altri sarebbero in attesa di ricevere istruzioni.

17.34 - Clinton: "Gheddafi continua a sfidare il mondo"
"Gli Stati Uniti avranno il compito di sostenere e appoggiare la coalizione internazionale perché venga rispettata la risoluzione dell'Onu". Lo ha detto il segretario di Stato americano, Hillary Clinton. "Gli Usa non manderanno le truppe, ma useranno le loro capacità militari", ha aggiunto la Clinton, secondo cui "Gheddafi continua a sfidare il mondo".

17.22 - Impiegati cinque aerei francesi

Per il momento l'intervento in Libia vede impegnati cinque aerei francesi: 2 Rafales, 2 Mirages e un Awacs. Lo rendono noto fonti militari.

17.18 - Obama: "Coalizione pronta ad agire con urgenza"
"La coalizione internazionale che si è riunita oggi a Parigi ha raggiunto un grande consenso sulla necessità di difedere il popolo libico ed è pronta ad agire con urgenza", se non ci saranno risposte adeguate. Lo ha detto Barack Obama dalla capitale brasiliana, prima tappa del suo viaggio in America Latina.

17.09 - Berlusconi: "Pronti a intervento, ma credo non serva"
Da Parigi il premier, Silvio Berlusconi, ha aggiunto che "la comunità internazionale è pronta ad un intervento militare in Libia, ma credo non serva. Per ora sono state messe in campo le forze sufficienti per garantire la no fly zone".

16.56 - Berlusconi: "E' difficile che Gheddafi resti"
"Tutta la comunità internazionale pensa che sia difficile che un regime, durato 41 anni, possa continuare dopo quello che è accaduto". Così il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, risponde ad una domanda sull'affermazione del segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, secondo cui il leader libico non potrà restare al potere dopo l'intervento internazionale.

 


16.50 - Berlusconi: "Spero ci sia ripensamento da regime libico"
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha detto di auspicare un "ripensamento" di Gheddafi che consenta all'Italia di evitare di entrare direttamente nel conflitto per la crisi libica. Il premier ha sottolineato che "noi abbiamo ancora la speranza, visto questo schieramento globale della comunità internazionale e non soltanto della comunità occidentale ma anche dei Paesi arabi, che ci possa essere un ripensamento da parte del regime libico e che lo stesso regime possa ritenere di sua convenienza porre fine alle attività di contrasto alle popolazioni civili".

16.47 - Comai: "Cadaveri in strada a Bengasi"
Secondo fonti del Comai (la Comunità del mondo arabo in Italia), a Bengasi vi sarebbero già dei cadaveri in strada: Foad Adodi, che è in continuo contatto con fonti locali in Libia ha descritto all'Ansa la situazione affermando che i morti sono 67 e i feriti oltre 150.

16.32 - Premier: "Armi libiche non possono colpirci"
"Vorrei tranquillizzare i nostri concittadini, le nostre forze armate hanno fatto l'esame delle disponibilita' delle armi in possesso della Libia e la loro conclusione e' che non ci sono armi in dotazione alla Libia che possano raggiungere il territorio italiano". Lo ha dichiarato il premier Silvio Berlusconi al termine del vertice Ue di Parigi sulla Libia. 

16.29 - "Proposto comando operazioni in base Napoli"
Il premier, Silvio Berlusconi, al termine del vertice di Parigi sulla questione libica, ha dichiarato di aver proposto ai partner di stabilire nella base di Napoli la sede del coordinamento delle operazioni militari verso la Libia.

16.27 - Berlusconi: "Per ora l'Italia mette solo le basi"
"L'Italia per il momento mette a disposizione le sue basi" per l'intervento militare in Libia". Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, al termine del vertice di Parigi sulla crisi libica, sottolineando che però "l'Italia potrebbe intervenire successivamente con propri mezzi alle operazioni militari se richiesto". 

16.26 - Napolitano compiaciuto per intesa a vertice Parigi
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è stato informato telefonicamente dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, dell'andamento e dell'esito della riunione di Parigi. Secondo quanto riferisce un comunicato del Quirinale, il capo dello Stato si è compiaciuto dell'importante intesa raggiunta, per il contributo dato e per l'impegno assunto dall'Italia. 

16.18 - Van Rompuy: "Non possiamo stare fermi"
"Non possiamo più assistere ai massacri in Libia restando con le braccia conserte": lo ha detto il presidente della Ue, Herman Van Rompuy, dopo la conclusione del vertice di Parigi. "Il tempo stringe - ha aggiunto -, e la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu va attuata al più presto. Bisogna agire ora per proteggere la popolazione". 

16.16 - Cameron: "E' tempo di agire"
"Il Colonnello Gheddafi è responsabile di quello che sta accadendo. Ha mentito alla comunità internazionale, ha promesso una tregua e poi l'ha infranta". Lo ha detto il premier britannico David Cameron. Gheddafi "continua a brutalizzare il suo popolo e per questo motivo e' giunto il tempo di agire. Bisogna farlo con urgenza, dobbiamo implementare la volonta' delle Nazioni Unite e non possiamo permettere che il massacro di civili prosegua'', ha aggiunto Cameron. 

16.09 - Sarkozy: "Attaccheremo anche i blindati di Gheddafi
"Gli aerei francesi attaccheranno anche i blindati di Muammar Gheddafi. Lo ha precisato il& presidente francese Nicolas Sarkozy.

16.06 - Merkel: "Germania non parteciperà ad azioni militari"
La Germania non prenderà parte ad azioni militari. Lo ha detto il cancelliere tedesco Angela Merkel al termine del vertice a Parigi sulla situazione in Libia. 

15.57 - Sarkozy: "Aerei francesi impediscono attacchi a Bengasi"
I caccia francesi sulla Libia stanno impedendo attacchi aerei delle forze di Gheddafi contro Bengasi. Lo ha detto il presidente francese Nicolas Sarkozy. 

15.48 - Premier Belga: "Attacco nelle prossime ore"
Le operazioni militari contro le truppe del Colonnello Gheddafi in Libia "inizieranno nelle prossime ore". Lo ha dichiarato il premier belga, Yves Leterme all'uscita del summit all'Eliseo.

15.46 - Parigi, via libera all'attacco militare dal summit

15.43 - Navi Usa nel Mediterraneo pronte a bombardare contraerea

15.37 - Tornado italiani schierati a Trapani
Sono stati schierati a Trapani i caccia Tornado dell'Aeronautica militare che potrebbero essere impiegati sulla Libia: si tratta dei Tornado ECR di Piacenza, specializzati nella distruzione delle difese missilistiche e radar, e dei Tornado IDS di Ghedi (Brescia), con capacità di attacco. Insieme ai Tornado, sono stati schierati nella stessa base anche i caccia Eurofighter di stanza a Grosseto. 

15.14 - F-16 danesi alla base di Sigonella
Sei F-16 danesi sono atterrati alla base di Sigonella, in Sicilia, nel quadro del contributo assicurato da Copenhagen alla 'no fly zone' contro la Libia. Insieme ai sei F-16, è atterrato anche un aereo trasporto truppe con personale militare.

15.08 - Jet francesi sopra Bengasi
Aerei da guerra francesi sarebbero gia' sopra la Libia, in particolare sui cieli di Bengasi per ostacolare i movimenti delle truppe del Colonnello Muammar Gheddafi. Lo riferisce la tv francese Bfm. 

15.07 - "Attacchi a Gheddafi dopo il vertice di Parigi"
Gli attacchi alle forze di Gheddafi potrebbero cominciare appena finito il summit di Parigi. Lo ha rivelato alla Reuters una fonte vicina al vertice, aggiungendo che i primi a colpire potrebbero essere francesi, britannici e canadesi, seguiti da statunitensi e arabi. 

13.59 - Insorti: "Respinto attacco a Bengasi"
Un portavoce degli insorti libici ha affermato che l'attacco delle forze fedeli a Gheddafi contro la città di Bengasi è stato respinto.

13.57 - Al Jazeera: "Almeno 26 morti in mattinata"
Gli attacchi di questa mattina su Bengasi hanno provocato almeno 26 morti, secondo quanto riferisce l'emittente Al Jazeera, che cita fonti ospedaliere. I feriti inoltre sono almeno 40.

13.00 - Cittadini si radunano su obiettivi raid
L'agenzia ufficiale libica riferisce che folle di cittadini libici si stanno radunando sugli obiettivi militari che la Francia ha minacciato di attaccare.

12.48 - Migliaia di civili in fuga da Bengasi
Migliaia di persone stanno fuggendo dalla città di Bengasi, controllata dagli insorti e sotto attacco da questa mattina: lo constatano fonti giornalistiche sul posto. 

12.44 - Napolitano: "Faremo ciò che è necessario"

Alla domanda se l'Italia stia entrando in guerra, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, risponde: "Vedo che qui si lavora per la pace. Poi, altrove, facciamo la nostra parte come membro attivo della comunità internazionale, interessati come tutti i Paesi che sono nel G8 e nell'organizzazione delle Nazioni Unite, ad affermare dei principi e ad esigere il rispetto di valori fondamentali, oggi, in modo particolare, nel mondo arabo. E faremo ciò che è necessario anche noi".

12.18 - Reintegrato ministro dell'Interno

E' stato reintegrato nel governo di Tripoli l'ex ministro dell'Interno libico, Abdul Fattah Younis. Lo ha riferito la tv di stato di Tripoli. Younis si era unito agli insorti subito dopo l'inizio della rivolta. Younis ricopre l'incarico di presidente del comitato militare all'interno del Consiglio nazionale transitorio che ha sede a Bengasi.

11.53 - Al Jazeera: "Bombardato campo Croce Rossa a Bengasi"
L'emittente televisiva araba Al Jazeera ha riferito di un bombardamento sul campo della Croce Rossa presente nel centro di Bengasi, roccaforte dei ribelli libici, oggi sotto l'attacco dei carri armati e dell'artiglieria del leader libico Muammar Gheddafi.

11.29 - Gheddafi a Obama: "Libici pronti a morire per me"
In una lettera al presidente Usa, Barack Obama, il colonnello Gheddafi ha scritto che "i libici sono pronti a morire per me". Lo ha riferito il portavoce del governo libico, Mussa Ibrahim.

11.09 - "La Libia non è vostra"

"Sono state inviate lettere a Ban Ki Moon, Sarkozy e Cameron. La Libia è dei libici, non è vostra. Questa è una aggressione, non avete il diritto di intervenire. È il nostro Paese e ve ne pentirete". Lo ha detto il portavoce del governo libico in un discorso televisivo. 

10.24 - Primo bilancio
E' di almeno otto morti il bilancio dei bombardamenti delle forze di Muammar Gheddafi su Bengasi. Lo riferisce Al Jazeera. Un testimone ha riferito all'emittente panaraba che le vittime si trovavano nel quartiere di Dinar e sono probabilmente guerriglieri ribelli. Le forze di Gheddafi stanno impiegando carri armati, artiglieria pesante e lanciamissili e il numero di feriti sarebbe altissimo. 

08.44 - Colpi d'artiglieria
Il centro di Bengasi è bersaglio di un intenso bombardamento di artiglieria, dice l'emittente Al Jazeera, che cita un suo inviato. Granate d'artiglieria, dice l'emittente, sono esplosi anche nella centrale Gamal Abdel Nasser Street.

08.22 - Abbattuto aereo dei ribelli
Un aereo è stato colpito e abbattuto su Bengasi: lo afferma l'inviato di Al Jazeera International Tony Birtley, in collegamento in diretta dalla città in mano ai ribelli, dove si sta combattendo alla periferia occidentale. Il portavoce dei ribelli ha dichiarato che si trattava di un loro velivolo.

08:04 - A Bengasi
Le forze di Gheddafi sono entrate alla periferia ovest di Bengasi, dove si sta combattento intensamente, secondo quanto afferma l'emittente Al Jazira, citando il suo inviato

07.41 - A venti km
I ribelli posti a difesa di Bengasi si stanno ritirando verso la città sotto l'incalzare delle forze fedeli a Gheddafi che, affermano gli insorti, sono ora a soli 20 km di distanza e potrebbero arrivare in citta' entro una-due ore.

07.19 - Francia aggressiva
L'ambasciatore francese alle Nazioni unite Gerard Araud ha detto a Bbc Newsnight di aspettarsi un'azione militare in Libia entro poche ore dal termine dell'incontro di Parigi. Oggi i leader di molti Paesi del mondo, tra cui quelli di Regno Unito, Francia, Germania, Italia, oltre a inviati delle Nazioni unite e della Lega araba, parteciperanno al vertice per discutere l'intervento nel Paese del Nord Africa.

06.49 - Ancora attacchi
Proseguono, secondo quanto riferiscono testimoni, scontri a Bengasi tra le truppe lealiste e gli insorti ostili a GHeddafi. Secondo alcuni testimoni, residenti nella città, le milizie fedeli al raìs avrebbero attaccato la roccaforte dei ribelli. Secondo la France Press, i bombardamenti aerei avrebbero colpito l'area a sud-ovest di Bengasi.

06.04 - Contro Bengasi

Forti esplosioni si sono udite questa mattina a Bengasi, in Libia. Almeno un jet da combattimento sorvola la citta'ììà controllata dagli insorti.

01.58 - Gheddafi: "Risoluzione Onu è colonialismo"
"Non ci sono giustificazioni per la risoluzione Onu contro la Libia. Lo ha detto Muammar Gheddafi all'emittente televisiva araba Al Jazeera. "E' una palese forma di colonialismo", ha aggiunto il colonnello.

01.40 - Tregua, governo Tripoli accusa ribelli

Il vice ministro degli Esteri Khaled Kaaim ha accusato i ribelli di violare il cessate il fuoco attaccando le forze leali al colonnello Gheddafi nella regione di Al Magrun, a circa 80 km da Bengasi. 

00.42 - Ambasciatore Francia: "Raid dopo summit Parigi"
Per l'ambasciatore francese alle Nazioni Unite Gerard Araud l'intervento militare contro la Libia potrebbe scattare già oggi dopo il summit in programma a Parigi tra Ue, Unione Africana, Lega Araba e Stati Uniti. 

00.02 - Usa: "Gheddafi viola tregua"
Dopo un alto ufficiale della Sicurezza Nazionale, anche Susan Rice, ambasciatore Usa all'Onu, annuncia che le truppe del colonnello Gheddafi stanno violando il cessate il fuoco previsto dalla risoluzione dell'Onu approvata ieri dal Consiglio di Sicurezza. 

00.01 - Libia chiama osservatori Onu
Il vice-ministro degli Esteri libico, Khaled Kaaim, auspica l'arrivo di osservatori internazionali per accertare se il suo governo rispetti la tregua proclamata dopo la risoluzione dell'Onu. "Ogni volta che diciamo che c'è un cessate il fuoco c'è subito il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, che dice che sono tutte bugie, ecco il miglior modo per controllare", ha detto in una conferenza stampa. 

00.00 - Tripoli: "Non violeremo la tregua"
Le truppe di Gheddafi alle porte di Bengasi non violano il cessate il fuoco annunciato oggi che intendiamo rispettare". Lo ha precisato il vice ministro degli Esteri libico Khaled Kaaim in una conferenza stampa a Tripoli.