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Crimea, la risoluzione non passa all'Onu Usa: la Russia risponderà di sue azioni

A presentare la proposta di invalidare il referendum in Crimea erano stati gli Usa. La Cina si astiene, sì dagli altri 13 Paesi. Ambasciatrice americana a Palazzo di Vetro: "Il voto dimostra lʼisolamento di Mosca". LʼUcraina: "Respinte forze militari russe a sud"

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Non passa per il veto della Russia al Consiglio di sicurezza dell'Onu la risoluzione presentata contro il referendum in Crimea. La Cina si è astenuta e gli altri 13 Paesi hanno votato a favore. La risoluzione era stata presentata dagli Usa e co-sponsorizzata da altri 41 Stati, tra cui l'Italia. Il documento "dichiara l'invalidità del referendum" sullo status della Crimea, perché la consultazione, dice il documento, non è stata autorizzata dall'Ucraina.

Crimea, la risoluzione non passa allʼOnu Usa: la Russia risponderà di sue azioni

Il testo riafferma inoltre "l'impegno dell'organo Onu per il mantenimento dell'unità e dell'integrità territoriale" dell'ex repubblica sovietica ed esorta tutte le parti "a trovare immediatamente una soluzione pacifica".

Usa: "La Russia risponderà delle sue azioni" - Dopo il voto, arrivano le parole pesantissime dell'ambasciatrice americana all'Onu, Samantha Power: "La Russia dovrà rispondere delle sue azioni e potrebbe essere soggetta a un isolamento diplomatico ed economico". La diplomatica precisa che, se verranno confermate le accuse di Kiev sulla presenza di truppe russe sul territorio nazionale, si tratterebbe di "una escalation scandalosa".

Ambasciatore Onu denuncia invasione di Mosca - E l'ambasciatore ucraino alle Nazioni Unite, Yuriy Sergeyev, ha denunciato dopo il voto che "le truppe russe sono entrate nella parte sud del territorio nazionale dalla Crimea", di fatto un'invasione da parte di Mosca, lanciando l'appello perché venga posta fine "all'aggressione militare russa". E ha aggiunto: "Ci stiamo preparando a difenderci. A partire da lunedì cambieremo approccio e prenderemo nuove misure per fermare gli aggressori".

Klitschko: "Soldati di Kiev in Crimea dopo il referendum" - I soldati ucraini di stanza in Crimea vi resteranno, qualunque sia il risultato del referendum: lo ha dichiarato l'ex pugile e oppositore, ora candidato alla presidenza ucraina, Vladimir Klitschko, in un'intervista al tabloid tedesco Bild. "I nostri soldati resteranno anche in futuro nelle loro caserme in Crimea", ha detto. "Noi non vogliamo una guerra, non vogliamo che i militari ucraini e russi si sparino addosso", ha aggiunto Klitschko, ma sono necessarie delle sanzioni "per inviare un segnale chiaro a Putin, che le violazioni del diritto internazionale in Crimea non potrà restare senza conseguenze".

Spiegel: Londra si propone per un G7 senza la Russia - Il governo britannico ha proposto Londra come sede alternativa per la riunione del G7, se la Russia dovesse essere espulsa dal G8 a causa della sua politica in Ucraina. Lo scrive il settimanale tedesco Der Spiegel, citando una fonte vicina al governo tedesco. La proposta sarebbe stata accolta dagli altri sei Paesi membri, Italia inclusa.

Cina: "Si eviti che la situazione degeneri" - Da parte sua, l'ambasciatore cinese all'Onu, Liu Jievy, ha lanciato un appello alle parti affinché "si astengano da azioni che potrebbero far degenerare la situazione". Il diplomatico di Pechino ha quindi sottolineato la necessità di "agire nel rispetto della legge", esprimendo però preoccupazione per "una situazione molto complessa".

Cremlino: "Vogliamo il dialogo con l'Occidente" - "Siamo interessati allo sviluppo della cooperazione (con l'Occidente, ndr), e non vorremmo che quanto avviene in Ucraina provocasse l'effetto opposto", ha detto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, in una intervista a Ren-Tv. E ha detto che il Cremlino dissente dalle allusioni degli economisti sul rischio di un auto-isolamento della Russia. "Sarebbe illogico, irrealistico e assurdo, oggi nell'epoca della globalizzazione, della assoluta interdipendenza economica", ha commentato. A suo avviso la Russia dipende dall'Occidente nella stessa misura in cui l'Occidente dipende dalla Russia.

Liberato il prete rapito in Crimea - E' stato liberato il sacerdote cattolico ucraino, fr. Mykola Kvych, cappellano della Marina, di rito greco-cattolico, rapito a Sebastopoli dalle forze filorusse. Lo ha annunciato la polizia. Sembra che il prete sia stato sequestrato mentre era in chiesa.

Francia: "Referendum Crimea vergognoso e illegale" - "La Russia ha appena posto il veto alla Carta delle Nazioni Unite": così l'ambasciatore francese al Palazzo di Vetro, Gerard Araud, ha commentato il voto del Consiglio di Sicurezza sulla risoluzione sull'Ucraina. Araud ha definito il referendum sullo status della Crimea, in programma per domani, "vergognoso ed illegale".

Cina: "Lavorare insieme per soluzione politica" - "La comunità internazionale deve impegnarsi e lavorare insieme per una soluzione politica alla crisi": lo ha detto l'ambasciatore cinese all'Onu, Liu Jievy, dopo il voto del Consiglio di Sicurezza, dove Pechino si è astenuta. "La situazione in Ucraina è profondamente complessa e delicata", ha aggiunto, sottolineando l'importanza di agire nel rispetto della legge, e mantenere la pace e la stabilità nell'ex repubblica sovietica.

Ucraina: "Respinte trupppe russe a sud" -
Il ministro della Difesa dell'Ucraina ha detto che i militari ucraini hanno respinto un tentativo russo di infiltrarsi nel territorio nazionale oltre la Crimea. Lo ha riferito il sito del quotidiano britannico The Guardian.

L'ambasciatrice americana: "Voto mostra isolamento Mosca" -
Per l'ambasciatrice americana all'Onu, Samantha Power, il voto di oggi dimostra "l'isolamento di Mosca" di fronte alla comunità internazionale. "La Russia non può cambiare le aspirazioni del popolo ucraino - ha detto - e fin dall'inizio di questa crisi la posizione russa è stata in contrasto non solo con la legge, ma anche con i fatti".

Mosca: "Molte richieste di aiuto da est"
- Mosca ha fatto sapere che riceve "numerosi appelli con la richiesta di difendere i cittadini pacifici" e "li esaminerà". Lo ha reso noto il ministero degli Esteri russo in relazione alle voci che da Kharkiv sarebbe in arrivo a Donetsk e a Lugansk una colonna di militanti armati ucraini del "Settore di destra" e dopo l'annuncio dell'apertura di un "Fronte dell'est".

Manifestazione pacifista a Mosca - Nel frattempo, alcune decine di migliaia di persone sono scese in piazza nel centro di Mosca per una manifestazione pacifista. La manifestazione nella capitale russa, regolarmente autorizzata, è stata promossa dall'opposizione extraparlamentare per protestare contro la politica di Putin in Ucraina e in Crimea. I dimostranti pacifisti sfilano con bandiere, nastri e fiocchi gialloblu, gridando slogan contro il Cremlino, contro la guerra e per l'integrità territoriale dell'Ucraina. Sono però scesi in piazza anche molti sostenitori di Putin per sostenere la linea del presidente nella politica in Crimea.

Sochi, alle paralimpiadi atleti ucraini coprono le medaglie per protesta - La mano davanti, la medaglia coperta, lo sguardo fiero: è il gesto che gli atleti ucraini alle Paralimpiadi di Sochi hanno scelto per simboleggiare la protesta per la difficile situazione che il Paese sta vivendo con l'"invasione" russa in Crimea. Al momento delle premiazioni tutti gli atleti ucraini delle diverse specialità hanno coperto le medaglie con le mani davanti al petto.