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Marò, ricorso dell'Italia, "C'è un'offesa alla Corte Suprema indiana"

"Per un anno non è stato fatto nulla di quanto raccomandato", si legge nel documento: una mossa giuridica per scongiurare il rischio della pena capitale per i due militari. "Senza accuse vanno mandati a casa"

maro india latorre girone
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Nel ricorso che l'Italia ha presentato alla Corte Suprema sulla vicenda dei marò si sostiene che "nel comportamento indiano è configurabile una figura di offesa al massimo tribunale", perché per un anno non è stato fatto nulla. Le indagini non si sono concluse, dice una fonte giudiziaria indiana, il processo non è cominciato, e potrebbe essere applicata una legge antiterrorismo (Sua Act) che non è fra quelle indicate dalla Corte Suprema.

Nel ricorso l'Italia chiede che "si presentino subito i capi d'accusa senza l'utilizzazione della legge antiterrorismo", già esclusa dall'Alta Corte del Kerala, o in alternativa che "si autorizzino i marò a rientrare in Italia per attendere i tempi del processo indiano".

La decisione di presentare ricorso è stata presa dopo il rinvio del governo indiano della presentazione dei capi di accusa contro Massimiliano Latorre e Salvatore Girone punta a scongiurare l'uso di una legge antiterrorismo (Sua Act), cioè quella che prevede la pena capitale.

Il ricorso si propone di sollecitare una presa di posizione della Corte Suprema per ricordare agli investigatori ed al governo indiani che la Legge che New Delhi utilizza per reprimere la pirateria marittima (il Sua Act appunto) non è fra gli strumenti (codici, leggi e convenzioni) specificate dallo stesso massimo tribunale nelle sue sentenze del 18 giugno e 26 aprile 2013 per condurre l'inchiesta e processare i due Fucilieri di Marina italiani.

Una eventuale introduzione di questa legge, ha sostenuto la fonte, "cambierebbe radicalmente lo scenario del processo, perché si tratta di uno strumento antiterrorismo", inapplicabile a personale militare italiano imbarcato in funzioni di lotta alla pirateria.

Esame del ricorso italiana la prossima settimana - La Corte Suprema, il massimo tribunale indiano, dovrebbe esaminare l'ammissibilità del ricorso italiano sul caso dei due marò "nei primissimi giorni della prossima settimana". Lo si apprende da fonti giudiziarie indiane.

Silvestris (Fi) si appella al Parlamento Ue - Un applauso bipartisan della plenaria di Strasburgo ha invece salutato l'appello al presidente del Parlamento europeo lanciato da Sergio Silvestris (Forza Italia) affinché "attivi la diplomazia e solleciti l'alto commissario Ashton a risolvere il caso" dei marò.

Commissioni inviano delegazione parlamentare - I presidenti delle Commissioni esteri e Difesa di Senato e Camera, Pier Ferdinando Casini e Fabrizio Cicchitto, Nicola Latorre ed Elio Vito, hanno deliberato l'invio di una delegazione parlamentare in India per verificare la situazione di Girone e Latorre.