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Nel 2050 saremo tutti vegetariani per forza

Addio alla carne tra 38 anni secondo un rapporto dello Stockholm international water institute

Tgcom24

Anno 2050. Barbecue con gli amici e, sulla piastra a sfrigolare, niente braciole ma solo mais. Tutti a sgranocchiare ravanelli e masticare lattuga senza poter più assaporare la succulenta consistenza delle carni. In sostanza, saremo tutti vegetariani e non per scelta.
Questo lo scenario previsto tra trentotto anni da un rapporto dello Stockholm international water institute pubblicato in occasione della Settimana mondiale dell'acqua, conferenza annuale organizzata con i principali esperti dall'istituto svedese.
Due le cause di quest'obbligo alimentare che costringerà giocoforza a rinunciare alle bistecche: l'aumento demografico e la scarsità d'acqua.

Non ci saranno risorse idriche sufficienti

Sono stati elaborati diversi scenari di consumi di cibo, confrontandoli con le stime sulla disponibilità d'acqua e sull'incremento demografico previsto, ricordando che per produrre un chilo di carne servono migliaia di litri d'acqua.
Malik Falkenmark, autrice del capitolo del rapporto sul tema ha dichiarato: "Non ci sarà abbastanza acqua per produrre il cibo necessario ai due miliardi di persone in più che ci saranno nel 2050 soprattutto se si manterranno i trend attuali, che vedono il mondo avvicinarsi a una dieta di tipo occidentale con il 20 per cento delle proteine assunte derivanti dagli animali".

Riduzione drastica L'unico scenario sostenibile, secondo quanto scritto nel documento, vedrebbe un consumo di carne corrispondente al massimo al 5 per cento del totale e l'introduzione di un sistema di commercio alimentare che faccia in modo che i paesi con un surplus d'acqua riescano ad aiutare quelli che affrontano episodi di siccità.