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Mps, caccia ai conti segreti dell'ex presidente
A Mussari accuse di falso in bilancio e turbativa

Sequestrato il pc dellʼex numero uno della banca. Secondo gli inquirenti ha ripetutamente truccato i conti dellʼistituto per ʼconvincereʼ i risparmiatori sulla solidità dellʼistituto di credito

Ansa

Nuove accuse stanno per aggiungersi al fascicolo dell'ex presidente della Montepaschi di Siena ed ex presidente dell'Abi, e cioè quelle di "falso in bilancio e turbativa di mercato". Chi indaga insomma avanza l'ipotesi che Giuseppe Mussari abbia ripetutamente truccato i conti della banca più antica del mondo e, con spericolate operazioni di maquillage finanziario , abbia 'convinto' i risparmiatori sulla solidità dell'istituto di credito.

In particolare l'attenzione dei magistrati della Procura di Siena e del valutario della Guardia di Finanza si concentra sull'acquisto dell'Antonveneta e su quei due miliardi in più pagati da Mps probabilmente destinati a una rete di mazzette da distribuire a politici e manager. Secondo quanto scrive il quotidiano Repubblica, gli inquirenti sperano di poter ricostruire le avventate manovre di Mussari attraverso il suo pc, posto sotto sequestro, dal quale sarebbero state cancellate una serie di mail probabilmente determinanti per le indagini.

Quello che non quadra sono gli otto bonifici effettuati dalla banca senese tra il maggio del 2008 e aprile del 2009.Il primo, da 9 miliardi e 267 milioni, corrisponde al vero e prorpio pagamento ed è diretto alla Abn Amro, gruppo Santander che ha venduto Antonveneta. E fin qui, diciamo, tutto regolare, a parte il super prezzo dell'acquisto. Con gli altri sette Mps si accolla i debiti: cinque bonifici vanno direttamente al Banco Santander, per un totale di 5,1 miliardi. Altri due bonifici, invece, sono diretti alla Abbey National Treasury Service di Londra per un totale di 2,6 miliardi di euro.

Ed è soprattutto questo che non quadra. L'istituto di Londra è comunque collegato al Banco Santander, e a questo punto, perché non effettuare un altro bonifico diretto invece di scegliere un percorso obliquo? Domande poste dagli inquirenti a Mussari lo scorso giugno e puntualmente evase con uin ebel "non so, non ricordo". Insomma, di un'operazione costata in tutto (tra controvalore e debiti) 17 miliardi di euro, qualcosa bisognerà pur ricordare. Ed ecco perché hanno sequestrato il pc dell'ex numero uno della banca, nella speranza di ricostruire quell'improvviso vuoto di memoria.