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L'Europa bacchetta l'Italia: "Non rispetta diritto al lavoro, politiche per l'impiego insufficienti"

Severo giudizio sugli sforzi fatti dalle nostre autorità. E la Cgil presenta ricorso al Consiglio Ue

Afp

L'Italia tra il 2007 e il 2010 non ha rispettato il diritto al lavoro dei cittadini. E' il severo giudizio del comitato europeo dei diritti sociali del Consiglio d'Europa. Gli esperti, che hanno il compito di monitorare il rispetto della Carta sociale europea da parte degli Stati membri, ritengono che gli sforzi fatti finora dalle autorità italiane, nell'ambito delle politiche per l'impiego, siano stati "insufficienti".

Secondo il comitato gli sforzi sono stati insufficienti sia sul fronte della lotta alla disoccupazione che su quello della creazione di impiego anche perché l'Italia non ha consacrato sufficienti fondi a misure volte alla dinamizzazione del mercato del lavoro.

Per il suo giudizio il comitato si basa sulle informazioni fornite dal governo e sui dati Eurostat relativi al periodo 2007-2010. Tra i dati presi in esame vi sono il prodotto interno lordo, i fondi destinati alle politiche occupazionali, il tasso di occupazione e quello di disoccupazione, anche dei giovani e di lunga durata.

Nel valutare la situazione italiana il comitato rileva che le informazioni fornite dal governo italiano dicono molto poco sull'efficacia delle misure prese per favorire l'impiego. Il comitato si domanda quindi se le autorità hanno fatto un bilancio delle politiche attuate, e più in generale come viene valutata la loro efficacia.

Secondo il comitato le informazioni date dal governo hanno invece permesso di stabilire che in Italia viene rispettato il diritto all'orientamento e alla formazione professionale, così come le pari opportunità lavorative e professionali delle donne.

Contratti a termine, due mesi di tempo per adeguarci
Due mesi di tempo per adeguare le norme su rappresentanza sindacale, secondo passo della Commissione europea nella procedura di infrazione contro l'Italia per la mancata applicazione della direttiva Ue sulla rappresentanza sindacale per i contratti di lavoro a tempo determinato. L'esecutivo di Bruxelles ha inviato un "avviso motivato" che dà due mesi di tempo per comunicare le misure adottate per la trasposizione integrale della legge europea del 1999.

Sui diritti ricorso collettivo della Cgil in Europa
La Cgil ha presentato un ricorso collettivo al comitato europeo dei diritti sociali del Consiglio d'Europa. Lo si apprende da fonti qualificate che non ne specificano gli estremi. Il comitato ha il compito di monitorare il rispetto della Carta sociale europea che sancisce tra l'altro il diritto al lavoro ed alla rappresentanza sindacale.