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Scontrino Expo, nessuna bufala: la verità del cliente del "Giappo"

Tramite un blog, parla il milanese che ha speso 115 euro e ha pubblicato la ricevuta in rete: "Nessuna truffa, anzi, sapevo bene quanto pagavo. Semmai è piuttosto complicato farsi fare la fattura..."

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Dagli scontri agli scontrini. La voglia di polemica su Expo - e non solo - soffia forte sui social network ed è diventato un autentico caso quello della ricevuta del ristorante ospitato dal padiglione del Giappone, pubblicata dal cliente stesso e diventata fonte di dibattito per migliaia di persone a causa del conto: 115 euro totali, 110 per un menu tipico, il Kaiseki Hana, e 5 per un'acqua frizzante. Prima l'indignazione generale, poi, addirittura, qualche operazione di photoshop per fare apparire lo scontrino della discordia una bufala e conseguentemente un millantatore colui che l'ha diffuso tramite Facebook.

Andrea, milanese, ha deciso allora di raccontare in prima persona la verità e di puntualizzare tramite il suo blog diverse questioni sollevate a suo parere ingiustificatamente. Tanto per cominciare, la spiegazione dei vituperati 115 euro: "Lo stand giapponese ad Expo propone due opzioni - scrive -, una a prezzi popolari con vari tipi di menu e questo ristorante che ha circa 20 coperti con personale giapponese venuto apposta per l'evento". Un angolo dedicato alla qualità, dunque, anche per quanto riguarda il cibo: il "Kaiseki", in patria, è una delle specialità più ricercate, un menu composto da molti assaggi di varie specialità, pesce e non solo. Ricercato uguale costoso: "Nessuna sorpresa nel conto, sapevo quanto avrei speso - ha continuato il cliente -, ed anzi, al contrario di quanto avviene in Italia, non mi è stato addebitato il coperto ed il servizio, ottimo peraltro. Il menu degustazione propone porzioni piccole, ma ciò capita in molti ristoranti di lusso. Nessuna "truffa" o spiacevole sorpresa, quindi". Un discreto polverone, inoltre, si è levato sul fatto che nello scontrino postato da Andrea si notasse che fosse il secondo della serata, battuto alle 21.08 del 1° maggio, il giorno inaugurale: "Si è fatta ironia sul fatto che il mio fosse solo il secondo scontrino, ma ciò è dovuto al fatto che ho cenato molto presto e che il posto ha a disposizione pochissimi posti, tanto che alcune persone non sono state accolte".

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Insomma, niente davvero su cui polemizzare o sottolineare storture, per il dispiacere dei contestatori social? Non proprio: "Lo scontrino è stato strumentalizzato per far intendere che ad Expo il cibo costa carissimo ha scritto ancora -, in realtà ci sono opzioni per tutte le tasche. Invece, se devo fare una polemica, la riservo alle modalità assurde per ottenere la fattura. Ad esempio, alla richiesta viene consegnato un modulo (nella foto a sinistra) in cui si spiega che "La richiesta della fattura deve essere trasmessa (via mail e con vari allegati richiesti) entro e non oltre la mezzanotte del giorno di emissione dello scontrino". Ora, pensate a chi finisce di cenare verso le 11".

La chiosa di Andrea all'esperienza da 115 euro è alla fine positiva: "Non sono miliardario, ma non sono pentito della scelta fatta e anzi consiglio a tutti di visitare Expo". Con allegato finale dedicato a chi, molto peggio che strumentalizzando o fraintendendo, ha voluto giocare scorrettamente con il "suo" scontrino: rieccolo qua, nel blog del cliente per ora più famoso della ristorazione Expo, in compagnia di un autentico vip.