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Chi ha paura di Canis Canem?

La verità su Bully

Vi ricordate di Bully? Quel videogioco che aveva suscitato un mucchio di polemiche negli Stati Uniti perché, secondo i soliti bene informati, era un vero e proprio simulatore di bullismo.

Anche in Italia si è sollevato un polverone, con il ministro dell'istruzione Fioroni a sventolare presunte recensioni del gioco e improvvisarsi consigliere natalizio, chiedendo ai genitori di non regalare ai figli un titolo del genere. Bene, scordatevi quel gioco. Per due semplici motivi: primo, Bully non esiste più. E' uscito in Italia, ed Europa, col titolo di Canis Canem Edit, ossia "Cane mangia cane". Secondo, Tgcom l'ha provato e ha scoperto che tutte, o quasi, le accuse erano pretestuose. Più che un simulatore di bullismo, siamo di fronte ad una commedia ambientata in una scuola. Non più violenta o dissacrante di un Porky's o di uno delle decine di film ambientati nei college americani.

Canis Canem Edit è un gioco complesso. Non solo perché i suoi creatori sono gli stessi della serie di Grand Theft Auto, da sempre una delle saghe che offre più possibilità ai videogiocatori, ma soprattutto per le tematiche trattate. Il protagonista si chiama Jimmy Hopkins ed è un ragazzo difficile. Cacciato da tutte le migliori scuole del paese, viene "depositato" dalla madre nella più dura: la Bullworth Academy. Abbandonato fuori dal cancello della scuola - la madre deve partire per la sua quarta luna di miele - dovrà fare i conti con un ambiente difficile, dai professori ai compagni. Imparerà a cavarsela, con le buone o con le cattive, e forse scoprirà che affetti e amici si possono trovare anche in un posto difficile.

Il giocatore si troverà da subito a fare i conti con complesse meccaniche sociali, tipiche delle scuole in generale e in particolare di quelle americane. E quindi una divisione rigida tra i nerd, i palestrati, i rozzi, i bulli e i fighetti. Ognuno, ovviamente, con le sue regole e le sue dinamiche, nonché un abbigliamento ben codificato. Jimmy, in realtà, è uno spirito libero. Non gli piace ricevere ordini da nessuno, ma non è un cattivo ragazzo. E soprattutto non è un bullo. E' vero: nel gioco è possibile vessare i compagni più deboli, fare a botte praticamente con tutti e combinare scherzi anche pesanti.

La libertà è assoluta, tipica dei giochi free roaming alla Grand Theft Auto. Ma Canis Canem Edit non premia questo genere di condotta. Aggredire chiunque e senza motivo provoca la reazione dei prefetti, che mantengono il servizio d'ordine all'interno della scuola. Si può poi provare a sfuggire, però il tutto risulta molto faticoso e anche un po' noioso. Il giocatore, quindi, non è stimolato a mantenere un atteggiamento da bullo. Anzi, aiutare i più deboli, fare amicizia con "gli sfigati" è molto più gratificante, sia da un punto di vista emotivo, sia da quello strettamente ludico, visto che le ricompense sono maggiori mantenendo una buona condotta piuttosto che una cattiva. Esemplari in questo senso sono le lezioni. Ogni giorno occorre frequentarne almeno due. Si può "marinare", scappando e dandosi ad altri compiti. Ma in realtà non conviene. E non tanto per la caccia all'uomo che si scatena se non vi trovano in classe, quanto per il fatto che andare a lezione fa partire minigiochi interessanti e divertenti, che migliorano, una volta completati, le abilità di Jimmy.

Sgomberato il campo dalle presunte accuse di "manipolare" la coscienza e la moralità di giovani videogiocatori, inducendoli in comportamenti antisociali, resta un ottimo gioco, forse uno dei migliori per una Playstation 2 avviata ormai verso il viale del tramonto. La storia è avvincente e i personaggi che si incontrano interessanti e problematici: dalla ragazza anoressica fino al ritardato mentale che viene aiutato proprio dal protagonista. Dai professori frustrati, fino al barbone che avrà come unico amico Jimmy. Varietà è la parola d'ordine. E così le missioni spaziano dall'uso della fionda alle corse in bicicletta o skateboard, dallo strisciare per recuperare oggetti particolari alle risse per aiutare qualche compagno in difficoltà.

Chi pensava che i pregiudizi verso le nuove forme d'arte nel 2006 fossero quasi azzerati, è accontentato. Canis Canem Edit ha fatto parlare molto di sè, quasi sempre a sproposito. Il ministro Fioroni, scommettiamo, non ha mai provato questo gioco, ma non ha mancato di dare i suoi consigli per gli acquisti. Stessa cosa ha fatto gran parte della stampa, soprattutto generalista, che si è scagliata in una crociata che puzza tanto di inutile caccia alle streghe. Almeno negli Usa il governatore di uno stato ha voluto provarlo prima di concedere il nulla osta per la commercializzazione. Si è messo sotto due giorni e poi ha scoperto, come noi, che in fondo Canis Canem Edit  è solo un gioco. Non vuol lasciare insegnamenti morali, nè in un senso, nè nell'altro. Tra l'altro è anche vietato ai minori di 16 anni. Per non dire che è offensivo nei confronti dei ragazzi pensare che un videogioco, un film o un libro possano in qualche modo condizionare le loro coscienze. Se succede, non è colpa del videogioco, del film o del libro, ma forse di chi non ha saputo educarli a distinguere il bene e il male. O ha costretto dei giovani a cercare risposte dove non dovrebbero.

Gian Luca Rocco

CANIS CANEM EDIT
Piattaforma: Playstation 2
Genere: simulatore di vita scolastica
Prezzo: 59 euro
Avvertenze: Il gioco è vietato ai minori di anni 16. Non c'è una goccia di sangue in tutto il gioco e nessuno muore o si fa male, neppure per finta