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Mp3: Parigi sfida Apple

"iTunes sveli il suo sistema anticopia"

Il mercato delle musica digitale è a un bivio cruciale.

Con una schiacciante maggioranza bipartisan, l'Assemblea Nazionale Francese ha infatti approvato un provvedimento che impone una rivoluzione nella gestione delle tecnologie anticopia e nella distribuzione dei brani scaricati dai più diffusi jukebox online. Secondo quanto varato da una delle due camere transalpine, da oggi chi distribuisce musica legale su Internet dovrà rendere pubblici i sistemi DRM (Digital Rights Management) consentendo l'ascolto dei brani acquistati su qualsiasi lettore Mp3.

Denominata DADVSI (Droits d'Auteur et Droits Voisins dans la Société de l'Information), nello specifico la nuova norma francese sembra disegnata appositamente per intaccare il dominio di iTunes e della piattaforma Sony nel mercato della musica digitale. "Le misure tecnologiche non devono esprimersi nell'ostacolare l'interoperabilità - si legge in uno degli articoli della normativa - Le misure tecniche non possono rappresentare un ostacolo al libero utilizzo dell'opera o del contenuto protetto".

Rendendo pubblico il sistema anticopia, se verrà approvato anche dal Senato, il provvedimento rischia di mandare in fumo uno dei principali punti di forza che ha fatto di Apple il leader del settore. Per proteggere i brani acquistati, da sempre il jukebox virtuale di Steve Jobs vende infatti musica criptata fruibile soltanto con iTunes e iPod. "Chi compra una canzone deve poterla ascoltare indipendentemente dal dispositivo o dal software che utilizza - aveva spiegato il consigliere al Ministero della Cultura Martin Rogard prima del voto - Vedremo di portare tutto questo a livello europeo". I colleghi del parlamento transalpino gli hanno dato ragione e hanno dato il via alla prima offensiva governativa contro i colossi della musica su Internet.

Oltre alla casa di Cupertino e a Sony, di mezzo ci vanno anche Microsoft, con la sua piattaforma Windows Media, Creative e tutte quelle aziende che fanno degli mp3 protetti il loro business. Ma cosa accadrà una volta approvata definitivamente la DADVSI? I big del settore non avranno molte alternative. O si adegueranno alla legge, o saranno costretti ad abbandonare il mercato francese. Secondo indiscrezioni, Apple non avrebbe alcuna intenzione di sottostare al dictat di Parigi e starebbe pensando di chiudere definitivamente il proprio servizio transalpino.

La pubblicazione del codice sorgente che protegge i file targati Mac è considerato troppo importante dai vertici di Cupertino e la società di Steve Jobs ha definito il provvedimento francese come una sorta di sponsorizzazione statale alla pirateria che farà crollare le vendite legali sul Web. Una nuova battaglia per disegnare il futuro della musica legale su Internet è appena iniziata. Apple affila le armi.

Nuove norme contro la pirateria
Oltre all'apertura dei segreti che proteggono i file, la DADVSI ha stabilito nuove sanzioni per chi scarica e condivide Mp3 illegalmente su Internet. In particolare le multe andranno da 38 euro per i cybernauti colti a scaricare file protetti dal diritto d'autore a scopo personale, a 150 euro per chi mette a disposizione di altri ciò che scarica. Sanzioni più salate invece, fino a 3.750 euro, per chi crea software capaci di bypassare i sistemi anticopia e 750 euro per chi li utilizza. Ma non è tutto qui. Maxi multe che arrivano fino a 300mila euro e pene detentive fino a tre anni di carcere sono stae infine introdotte per chi produce e vende programmi che posso essere utilizzati per condividere opere protette: una misura che in pratica rende illegale lo sviluppo di software di condivisione.