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La truffa scatta con quattro parole

Catene di S.Antonio,trappole milionarie

La truffa online comincia da un qualsiasi motore di ricerca.

Scegliamo il più famoso di tutti, Google. Provate a digitare nella maschera le seguenti parole tra virgolette: ecco la lista posizione. Fatto? Vi escono decine di pagine con promesse più o meno simili ossia guadagni milionari (nella fattispecie la prima schermata della lista cita testualmente “ho trasformato 6 euro in 18.310.000 euro nei primi 30 giorni di funzionamento del sistema che sto per rivelarti”).

Per diventare ricchi non basterebbe altro che far girare l’e-mail e allargare la base di aspiranti Paperon de Paperoni. Esatto: è una catena di Sant’Antonio o quello che ai tempi dell’università veniva chiamato sistema dell’aeroplanino. Una piramide virtuale alla quale hanno purtroppo aderito migliaia di navigatori italiani, convinti di cambiare la propria esistenza a colpi di e-mail e carte di credito prepagate. Eppure il trucco c’è e ad aprire gli occhi ci aiuta il colonnello Rapetto: “In fondo ad ognuna di queste liste – dice – compaiono almeno cinque aderenti alla catena e per ognuno di loro c’è la posizione nella piramide, un indirizzo di posta elettronica e il numero della carta di credito prepagata, solitamente una Postepay”. I codici della carta sono facilmente traducibili: i primi quattro identificano il circuito (ad esempio il 4023 sta per una Visa), i secondi rivelano quale istituto bancario l’ha emessa mentre gli altri otto sono unici per ogni carta. “Capite  bene – dichiara il colonnello del GAT – che, con tutti i numeri alla mano, qualsiasi persona a questo punto è in grado di utilizzare la prepagata di un qualsiasi aderente alla catena”.

Provare per credere
Mentre Rapetto illustra le modalità della truffa, un finanziere si connette al sito di una compagnia aerea, inserisce dati anagrafici fasulli e quindi copia e incolla il numero della prepagata trovato online. L’unico scoglio è rappresentato dalla data di scadenza ma con un paio di pc e una sufficiente dose di fortuna chiunque può farsi emettere un biglietto aereo.

Una volta ottenuto l’ok sulla prepagata, il furbetto del quartierino virtuale ha solo l’imbarazzo della scelta: cedere quel biglietto a un terrorista che deve imbarcarsi, presentarsi alla biglietteria e, accampando una qualsiasi scusa, farsi trasformare il tagliando per un preciso viaggio in un biglietto open, sempre valido ? E via di questo passo.  “Il controllo online all’atto dell’emissione di un biglietto - dice Rapetto - avviene solo sulla credibilità della carta di credito. Se codici e scadenza combaciano la macchina emette la ricevuta. Solo in un secondo tempo scattano le verifiche incrociate su codici e identità del titolare della prepagata”.

L’unico sistema per garantire la totale sicurezza di una simile transazione è il controllo immediato e incrociato con il codice CVC stampato sul retro delle carte di credito. Purtroppo questa forma di check non è ancora obbligatoria. (s.l.)