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Arrivano le e-mail a pagamento

Invio garantito, ma sale rischio spam

06 Feb 2006 - 09:03

Mentre milioni di utenti lottano ogni giorno contro lo spam, dagli Usa arriva una notizia che gela la Rete. Due dei più importanti provider statunitensi, America Online (AOL) e Yahoo, stanno infatti mettendo a punto una nuova tipologia di e-mail a pagamento che garantisca l'invio nella maniera più diretta possibile. Aggiungendo una sorta di francobollo virtuale ai messaggi di posta elettronica, i due colossi del Web intenderebbero sviluppare mail di "prima classe" in grado di evitare i numerosi filtri anti-spam e di arrivare al destinatario senza intoppi.

A seconda del volume di posta inviato, il "francobollo elettronico" avrà un costo che oscilla tra un quarto di centesimo di dollaro e un centesimo. Stando a quanto riferito da AOL e Yahoo!, l'innovativo servizio a pagamento sarebbe destinato soprattutto a quelle compagnie che fanno della comunicazione via mail il primo canale di vendita e che, in modo legittimo, inviano grandi quantità di messaggi di posta elettronica.

Affermazioni che hanno messo subito in allarme la comunità virtuale, invasa ogni giorno da centinaia di e-mail pubblicitarie indesiderate, e che hanno alimentato i sospetti delle associazioni dei consumatori, spaventate dalla potenzialità del sistema contro cui non ci sarebbero rimedi. Siglate in automatico da un certificato di garanzia, le e-mail di "prima classe" potranno viaggiare indisturbate in Rete evitando tutti quei filtri che solitamente bloccano i messaggi inviati a un alto numero di destinatari, o che fermano le immagini spesso allegate alla posta elettronica.

Da un punto di vista tecnico, le mail con il francobollo elettronico verranno trattate come i messaggi provenienti da mittenti conosciuti. Dello speciale "smistamento", stando a quanto riferito dai due provider, si occuperà Goodmail, una compagnia che incasserà i "pedaggi" dando la metà del ricavato ad AOL ed Yahoo!.  "La cassetta della posta dei messaggi e-mail è potenzialmente un posto molto pericoloso - ha spiegato Richard Gingras, responsabile Goodmail - c'è un tremendo bisogno di una nuova classe di 'posta certificata' che possa garantire ai consumatori che il messaggio è autentico".

Più sospettosi invece sono i primi commenti dei cybernauti che non potranno difendersi da una nuova invasione di posta elettronica a pagamento. "E se a pagare per le e-mail garantite saranno proprio le aziende che fanno dello spamming il loro punto di forza?", si chiedono gli utenti. Al momento, su un totale di 25 miliardi di messaggi al giorno, circa il 60% del traffico mail è catalogato come spam, ma l'azione dei filtri riduce molto l'impatto della posta indesiderata sugli utenti. Cosa accadrà ora che, a fronte di un piccolo investimento, anche i filtri potranno essere evitati? Da una parte le aziende sembrano favorevoli all'utilizzo di una sorta di posta elettronica prioritaria, dall'altra la comunità virtuale sta con il fiato sospeso.

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