Il programma usa l'archivio del "New York Times" e altre 90 fonti online
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I ricercatori di Microsoft, in collaborazione con quelli del Technion, l’Istituto israeliano di tecnologia, hanno sviluppato un software che, usando le informazioni disponibili in Rete, è in grado di prevedere epidemie a seguito di disastri naturali. Ne dà notizia il corporate blog dei centri ricerca dell'azienda di Redmond.
Diversamente da altri software di statistica predittiva, il software sviluppato da Eric Horvitz di Microsoft e Kira Radinsky, dottorando del Technion, infatti, si serve, per le sue previsioni, degli articoli pubblicati dall’archivio storico del “New York Times” a partire del 1986 al 2007 e di altre fonti, circa una novantina, disponibili su web.
Tra le capacità del software, quella di confrontare realtà simili posizionate a molti chilometri di distanza. Il blog di Redmond, segnala infatti come il sistema "possa fare paragoni tra eventi in città del Rwanda e dell'Angola sulla base del fatto che hanno Pil simili e sono entrambe in Africa".
Il sistema potrebbe aiutare squadre di soccorso e governi nel prevedere lo sviluppo di epidemie dopo disastri naturali. Secondo gli sviluppatori, le performance sono abbastanza buone da permetterne un utilizzo fuori dai laboratori universitari e, nonostante Microsoft non ne stia pianificando una commercializzazione, Horvitz annuncia: “Abbiamo già dei contatti e pensiamo di cominciare a lavorare con qualche governo”.
Tra le fonti di cui si è servito il software, anche il dizionario online dell’Università di Princeton che lo ha aiutato a capire il significato di alcune parole negli articoli del “New York Times”.
Quello dei software di analisi predittiva è un mercato in espansione. Il Pentagono e la Cia se ne servono già da anni anche se i loro applicativi non sono stati in grado di prevedere le rivolte egiziane nel 2011.